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Quindicimila aziende chiuse

per i debiti o gli strozzini
di Albina Perri sabato 30 maggio 2009

1' di lettura

 «La crisi rende le piccole imprese più esposte all'azione predatoria degli usurai. Nel 2008 ben 15.000 imprese hanno chiuso i battenti perché sovraindebitate e spesso strozzate. I primi dati del 2009 confermano questa tendenza negativa, anzi la mannaia dell'usura sembra allargarsi alle imprese di media dimensione». È l'allarme lanciato dal presidente della Confesercenti, Marco Venturi, nel suo intervento all'Assemblea elettiva della confederazione. Stretti tra la morsa della criminalità comune e di quella organizzata «i piccoli imprenditori hanno paura», avverte Venturi. «Fallimenti e protesti segnalano l'urgenza di contrastare la fragilità finanziaria delle Pmi. Dobbiamo evitare di rispondere alle loro difficoltà dandogli l'ombrello quando splende il sole e togliendoglielo quando comincia a piovere», prosegue il presidente Confesercenti a proposito della stato dell'erogazione del credito chiedendo «un diverso ruolo delle banche, più funzionale alle strategie di sviluppo del paese».

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