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Pensione anticipata e cumulo di reddito: sanzione ribaltata, quanto si paga davvero

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Il cumulo tra l'uscita anticipata e un lavoro? Vietato, come è noto, e le regole su questo fronte sono molto rigide: per esempio, da lavoro dipendente, oppure da lavoro autonomo oltre l'importo di euro 5.000 lordi annui. Ma attenzione, su questa specifica circostanza vanno verificate le condizioni volta per volta.  E in aiuto, come sottolineano, gli avvocati Milani, Liguori e Collovati dello studio Dirittissimo, ci sono alcuni casi concreti con sentenza della Cassazione "che considerano inaccettabile una sanzione che, anziché eventualmente intervenire sui mesi nei quali il ricorrente ha effettivamente percepito il reddito da lavoro dipendente, chieda la restituzione di tutti gli importi percepiti durante l’anno". Un dato non da poco che potrebbe presto fare giurisprudenza proprio nelle controversie che riguardano il singolo pensionato e l'Erario.

La norma infatti vieta il cumulo di redditi da lavoro dipendente con il trattamento pensionistico altrimenti detto Quota 100, ma non indica la misura della eventuale sanzione o restituzione, in quanto l’Inps, anche se il soggetto ha lavorato solo per pochi giorni, chiede la restituzione dell’intera annualità. "Ciò da’ luogo ad una sanzione sproporzionata che ricade sul soggetto pensionato che potrebbe aver lavorato anche un brevissimo periodo, un mese, o pochi giorni o poche ora", sottolineano i legali. Ed ecco dunque il primo verdetto che va a ridefinire i parametri di questa casistica. Una sentenza del tribunale di Lucca ha ritenuto che il pensionato dovesse restituire all’Inps solo i ratei pensionistici relativi ai mesi effettivamente lavorati e non l’intera annualità. Gli avvocati Milani, Liguori e Collovati) sulla base di questa sentenza hanno ottenuto un’ulteriore pronuncia (di cui per il momento si possiede solo il dispositivo) che conferma il principio già affermato. Insomma grosse novità in arrivo per i pensionati.

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