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Irpef, di quanto cala in primavera: la mossa del governo

lunedì 26 maggio 2025

2' di lettura

 «Non è una novità che Forza Italia nella definizione a fine anno della Legge di bilancio del 2025 chiese il taglio dell’Irpef dal 35 al 33% per i redditi medi fino a 50, 60 mila euro. La decisione operativa fu rimandata alla primavera al fine di individuare con precisione le somme necessarie. Dopo gli interventi già attuati dal governo a favore dei redditi più bassi è indubbio che le famiglie con redditi definiti medi siano la categoria che ha molto sofferto l’aumento dei costi perdendo il potere d’acquisto.
È quindi un dovere non solo per Forza Italia intervenire e dare loro il sollievo possibile tenendo presente la tenuta dei conti dello Stato».

Con queste parole ieri il capogruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati, Paolo Barelli, ha risposto ad Affariitaliani.it a chi gli domandava se il partito guidato dal vicepremier nonché ministro degli Esteri, Antonio Tajani, condivideva la richiesta della Lega di approvare al più presto la nuova rottamazione a 120 rate tutte uguali o se per gli azzurri le priorità economiche siano altre. «Su questo stiamo lavorando e il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) e con il viceministro, Maurizio Leo, che lo ha manifestato puntualmente proprio ieri. Riguardo la nuova rottamazione Forza Italia è stata fin da subito molto chiara. Se le casse dello Stato sono in grado di assorbire anche questo costo, perché dovrebbe essere contraria. Abbiamo ottenuto dagli osservatori internazionali pareri favorevoli riguardo il nostro stato di salute economico finanziario e ora sarà il Mef a stabilire se sono possibili ulteriori disponibilità di spesa. Se così fosse sediamoci con gli alleati e parliamone.

Il taglio dell’Irpef dal 35 al 33% per i redditi medi per Forza Italia resta però una priorità già decisa dal governo» ha concluso il presidente dei deputati di Forza Italia.
Come affermato di recente dal viceministro, Maurizio Leo, l’intento è portare la tassazione per chi supera lo scaglione di 28mila euro di reddito al 33%, fino alla soglia di 50mila euro. In ballo pure la possibilità di portare la soglia reddituale che fa scattare la tassazione più alta del 43% a 60mila euro. «Dobbiamo impedire che il cedo medio regredisca e che scompaia, e cosa possiamo fare? Dobbiamo abbattere la pressione fiscale e la nostra proposta di ridurre l’Irpef dal 35 al 33% mi pare vada in questa direzione» ha detto.

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