Sigarette, stangata Ue di oltre cento euro

di Attilio Barbierigiovedì 19 giugno 2025
Sigarette, stangata Ue di oltre cento euro
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L’Unione europea prova a far cassa con il tabacco e studia una maxi stangata sulle sigarette con percentuali che possono arrivare ad oltre il 1.000%. Come riporta Il Sole 24 Ore, un documento interno circolato nei giorni scorsi rivela che i piani dell’Eurogoverno (in particolare del Commissario olandese Wopke Hoekstra) prevedono una revisione della Direttiva sulle accise del tabacco che porterà ad incrementi particolarmente elevati sia della tassazione sia dei prezzi di vendita al pubblico per sigarette, sigari, tabacco riscaldato, tabacco da arrotolare, sigarette elettroniche e bustine di nicotina. In realtà già nel 2022, con la Commissione precedente, era circolata una bozza di direttiva che avrebbe condotto a numerosi rincari sul mercato del tabacco. Ma le nuove accise erano decisamente meno onerose e il progetto venne accantonato l’anno successivo.

Ora si torna a parlarne con previsioni di imposte ben più onerose. «La proposta attuale, pur lavorando su diversi scenari», scrive Il Sole, «ipotizza misure decisamente più drastiche: secondo le ipotesi più aggressive per alcuni Paesi la tassazione delle sigarette aumenterebbe del 139%, quella dei tabacchi trinciati per le sigarette fai da te del 258%. Ancora più drastico l’aumento previsto per i sigari, con un +1090%. E la Commissione non ammette deroghe tanto che la stangata allo studio si abbatterà anche sui prodotti di nuova generazione (tabacco riscaldato, sigarette elettroniche, bustine di nicotina), inclusi quelli realizzati in Italia». Per i fumatori italiani la stangata europea sarebbe di oltre il 20%, un aumento di ben oltre un euro a pacchetto sia per le sigarette tradizionali sia per quelle che funzionano a tabacco riscaldato. Si tratterebbe del rincaro più oneroso mai scattato in Italia. Una misura in contrasto con le posizioni del nostro governo perché rischia di provocare ricadute pesanti sulla filiera produttiva e di alimentare il mercato illegale, tradizionalmente controllato dalla malavita.

A metà maggio il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti si era confrontato a Bruxelles proprio con il commissario Hoekstra al quale ha chiarito la necessità di salvaguardare la filiera italiana del tabacco e gli investimenti fatti in presenza di un prelievo fiscale fra Iva e accise importante. Fra l’altro Giorgetti ha potuto accompagnare la posizione italiana con i numeri sul traffico illecito di sigarette che nel nostro Paese pesa appena per l’1,8%, contro una media europea di circa il 10% con punte del 38% in Francia e del 18% in Olanda, Paesi che negli ultimi anni hanno sposato l’impostazione della Ue aumentando considerevolmente la tassazione su tabacco e nicotina. Con il risultato però di raddoppiare il contrabbando di sigarette. Va osservato, infine, che gli aumenti previsti non sarebbero gli stessi per tutte le geografie dell’Unione: paesi come l’Olanda – patria del Commissario Hoekstra – manterrebbero stabili i propri livelli di tassazione.

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