A marzo 2025, il saldo annualizzato del mercato del lavoro presenta un incremento di 300mila posizioni nel settore privato, misurato come differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi. Questo valore riflette una variazione tendenziale positiva su base annua, con un incremento di +322.000 contratti a tempo indeterminato. Al contrario, le altre tipologie contrattuali registrano una diminuzione, con -22.000 rapporti, principalmente a causa del calo dei contratti stagionali e a tempo determinato.
Sono alcune delle informazioni chiave emerse dall'Osservatorio sul mercato del Lavoro dell'Inps, curato dal Coordinamento Generale Statistico Attuariale. Nel primo trimestre del 2025, inoltre, si sono verificate 213mila trasformazioni da contratto a tempo determinato, in crescita del 7% rispetto allo stesso periodo del 2024. Le conferme dei rapporti di apprendistato, al termine del loro periodo formativo, sono aumentate del 10%, passando da 28mila a 31mila.
Le cessazioni nel primo trimestre del 2025 ammontano invece a 1.495.000, registrando una riduzione del 4,2% rispetto all’anno precedente. Le uniche eccezioni sono rappresentate dai contratti intermittenti e stagionali, con rispettivamente un aumento delle cessazioni del 5% e del 2%. Nel primo trimestre del 2025, si sottolinea, le attivazioni di rapporti di Lavoro incentivati, comprendenti nuove assunzioni e variazioni contrattuali, hanno fatto registrare un calo del 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche le attivazioni con esonero contributivo per i giovani sono diminuite del 24%, mentre quelle con incentivo per le donne hanno subito una contrazione del 16%.
"Più posti di lavoro, più stabili, meno contratti a tempo determinato: l'Osservatorio sul mercato del lavoro dell'Inps conferma il trend positivo dell'occupazione in Italia". È questo il commento in una nota di Marina Calderone, ministro del Lavoro. "Le nostre politiche hanno seguito un doppio binario: non mettere in competizione il lavoro con il sussidio e incentivare i contratti a tempo indeterminato. I numeri ci stanno dando ragione da due anni e mezzo a questa parte. Adesso il nostro obiettivo deve essere quello di portare nel mondo del lavoro sempre più giovani e più donne, soprattutto al Sud", ha concluso il ministro.
"Uno dei principali obiettivi del Governo di Giorgia Meloni è stato quello di rimettere davvero al centro dell'agenda politica il grande tema del lavoro, dopo anni e anni di promesse mancate proprio dagli esecutivi che vantavano vicinanza e comunione d'intenti con le classi lavoratrici - le fa eco Paola Mancini, senatrice di Fratelli d'Italia componente della Commissione Lavoro a Palazzo Madama. "Le politiche messe in atto in questi due anni hanno prodotto innanzitutto la crescita dell'occupazione stabile e la riduzione dell'area del precariato. Da mesi Istat e Inps certificano i flussi positivi dei lavoratori e la parallela riduzione della disoccupazione. Accantonare gli interventi assistenziali per dare spazio a veri incentivi e misure di sostegno alle aziende che assumono è stata l'arma vincente. Ora la grande sfida che ci attende è duplice: fornire ai nostri giovani la formazione adeguata a inserirsi in un mondo del lavoro che evolve velocemente e attivare misure di welfare funzionali a sostenere le donne lavoratrici, per evitare che debbano trovarsi a scegliere tra famiglia e carriera e, ancor più grave, tra lavoro e maternità. La nuova legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese potrà contribuire a mettere in atto nuove soluzioni al passo coi tempi".