La revisione dell'Isee l'ha lanciata il vicepremier Matteo Salvini. «Ne ho parlato anche con Giorgetti e l'abbiamo portato come Lega in discussione e c'è un confronto in maggioranza, che sia giusto rivedere le regole perché tutti i bonus vanno troppo spesso sempre agli stessi» ha detto il ministro dei Trasporti e leader del Carroccio domenica in collegamento alla festa dell'Udc. L'idea alla base è intervenire sulle abitazioni di proprietà e su quanto incidono nella composizione dell'indice. «Non è possibile che possedere una prima casa, aver comprato un monolocale o un bilocale dopo anni di sacrifici ti tolga la possibilità di avere un contributo pubblico» ha detto Salvini. «Così togliamo la stragrande maggioranza delle famiglie italiane dalla possibilità di avere un contributo pubblico».
Di dettagli, al momento, non ce ne sono. Ma si può provare a capire come la proposta avanzata dalla Lega possa incidere sulle famiglie. L'Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è il parametro fondamentale per accedere a una lunga serie di agevolazioni: dall'assegno unico per i figli al bonus asilo nido, fino agli sconti sulle bollette o ai contributi per l'affitto. Attualmente la normativa non esclude tutto la prima casa, ma ne limita l'impatto. Vengono infatti detratti 52.500 euro dal valore dell'immobile (soglia che cresce di 2.500 euro per ogni figlio residente); di quanto rimane, si conteggiano solo i due terzi. Ad esempio, per una casa con valore Imu di 80.000 euro, l'effetto sull'Isee è di circa 18.000 euro. Insomma, la prima casa non impatta in maniera particolarmente considerevole sull'indicatore. Anche se togliendola dal calcolo sarebbero molti contribuenti a trarne vantaggio, potendo così accedere ad agevolazioni fiscali che ad oggi risultano precluse. Se la proposta della Lega veniva approvata, per milioni di famiglie proprietarie di casa l'Isee infatti si abbasserebbe, avvicinandosi di fatto alla situazione di chi vive in affitto.
La platea di beneficiari sarebbe considerevole, se si pensa che in Italia quasi tre famiglie su quattro possiedono almeno una casa. Diversi sarebbero i benefici: maggiore accesso ai bonus per nuclei che oggi ne sono esclusi per pochi punti di Isee; aumento dell'assegno unico, il sosteneMatteo Salvini gno economico per le famiglie con figli a carico e che spetta fino al compimento dei 21 anni e che è inversamente proporzionale all'Isee; forti vantaggi per chi ha immobili di alto valore, che oggi incidono di più sul calcolo. Il vero nodo da risolvere resta però quello delle risorse. Allargando la platea dei beneficiari, infatti, lo Stato dovrebbe aumentare gli stanziamenti per misure come l'Assegno unico, i contributi per la scuola o gli sconti per le bollette. Al momento, però, i (LaPresse) fondi disponibili per la prossima manovra economica sono molto limitati.
Basti pensare all'Assegno unico: l'importo mensile concesso per ogni figlio a carico varia da un minimo di 57 euro (con Isee pari o superiore a 45.574,96 euro euro) a un massimo di 222 euro (con Isee inferiore a 17.090,61 euro), per un costo totale per lo Stato che nel 2024 è stato di 19,8 miliardi. L'anno scorso, l'importo medio (a dicembre) è stato di 172 euro e le famiglie beneficiarie sono state oltre 6.365 milioni. Intanto sono numerosi i sussidi in arrivo in autunno: dal bonus psicologo a quello per gli elettrodomestici, passando per auto elettriche e studenti. Incentivi e sussidi che, nel complesso, valgono oltre 2,1 miliardi di euro, secondo le stime di Assoutenti, che fornisce l'elenco dei contributi di cui le famiglie possono beneficiare.
Tra i più rilevanti, vanno ricordati il bonus psicologo, operativo dal 15 settembre, finalizzato a sostenere le spese relative a sessioni di psicoterapia. Gli importi variano in base al reddito (da 500 a 1.500 euro annui). Il contributo massimo copre sedute da 50 euro l'una, con erogazione diretta al professionista. I fondi stanziati per il 2025 ammontano a 9,5 milioni di euro. Per sostenere invece le spese per la frequenza di asili nido pubblici o privati è previsto un bonus di valore variabile, a seconda del reddito e della data di nascita dei bambini. I fondi stanziati per sono pari a 937,8 milioni di euro. C'è poi il bonus elettrodomestici ad alta efficienza energetica (stanziati 50 milioni di euro), il bonus auto elettrica, con partenza prevista a ottobre (con uno stanziamento di 597,3 milioni di euro) e la carta “Dedicata a te”, un contributo di 500 euro per l'acquisto di beni alimentari di prima necessità a favore di famiglie con Isee non superiore a 15mila euro.