Lo spread tra Btp e Bund chiude a 74,3 punti confermando i minimi da dicembre 2010. Un dato che smentisce i gufi di Repubblica che, in data 25 aprile 2023, prevedeva il peggio: "'Rischio Italia', i mercati vedono nero su crescita e spread'", andavano titolando. Eppure a distanza di due anni, ecco che i numeri raccontano un'altra storia: il rendimento del decennale italiano sale infatti al 3,4 per cento. Un successo firmato Giorgia Meloni.
Non a caso Fratelli d'Italia ricorda: "Dicevano che con questo Governo lo spread sarebbe esploso, che i mercati avrebbero reagito con sfiducia e che l’Italia avrebbe pagato il prezzo dell’instabilità. È accaduto l’opposto: lo spread è ai minimi dal 2010, i conti sono sotto controllo e la credibilità della Nazione cresce. È la dimostrazione che la serietà paga, e che le scelte economiche restituiscono fiducia agli investitori e stabilità al sistema. È questa l’Italia di Giorgia Meloni".
Uno spread basso, infatti, indica stabilità macroeconomica e politica. Tradotto: gli investitori giudicano il debito italiano meno rischioso rispetto al passato e il Paese gode di una maggiore credibilità internazionale. Ma non è tutto. A discapito di quanto denunciano sinistra e compagni vari, l'Italia vanta le migliori performance di circolarità fra i grandi Paesi europei per la produttività delle risorse. È quanto emerge dalla Relazione sullo Stato della Green Economy 2025 presentata ad Ecomondo in apertura della 14/a edizione degli Stati Generali della Green Economy, il summit verde promosso dal Consiglio Nazionale della Green Economy e dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile. Insomma, una clamorosa lezione a Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli.
Dicevano che con questo Governo lo spread sarebbe esploso, che i mercati avrebbero reagito con sfiducia e che l’Italia avrebbe pagato il prezzo dell’instabilità. È accaduto l’opposto: lo spread è ai minimi dal 2010, i conti sono sotto controllo e la credibilità della Nazione… pic.twitter.com/xXpPReLwH6
— Fratelli d'Italia (@FratellidItalia) November 4, 2025