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Se si fa male un caposquadra

non è colpa del titolare

Albina Perri
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Un caposquadra deve saper badare a se stesso: per questo la Cassazione ha negato la richiesta di risarcimento danni avanzata da un lavoratore vittima di un infortunio sul lavoro (Cass. 15 dicembre 2008, n. 29323). Per i giudici, infatti, il lavoratore con mansioni di caposquadra è responsabile della sua sicurezza, in quanto preposto e appositamente addestrato in materia di sicurezza (il D.P.R. 27.04.1955, n. 547 e il D.Lgs. 19.09.1994, n. 626). Il lavoratore con mansioni di caposquadra aveva fondato il suo reclamo sull'oggettiva pericolosità dei luoghi che dovevano essere controllati dal datore di lavoro, che è di fatto tenuto ad adottare le misure necessarie a tutelare l'integrità fisica dei dipendenti (art. 2087 c.c.). Il lavoratore era precipitato per circa 7 metri a causa di un'asse marcia delle travi sulla quali stava camminando, invece di usare le apposite scale. Tuttavia la Cassazione ha dato ragione all'imprenditore e ha attribuito la responsabilità al caposquadra stesso, dopo aver accertato che come preposto avesse svolto un corso di addestramento in materia di sicurezza. Gabriele Fava

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