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Londra, Boris Johnson: "Gli inglesi in Siria? Colpevoli fino a prova contraria".

di Nicoletta Orlandi Posti domenica 31 agosto 2014

2' di lettura

"Colpevoli fino a prova contraria". È questa la proposta del sindaco di Londra, Boris Johnson, che ha chiesto che il principio della presunzione di innocenza sia ribaltato nei casi in cui cittadini britannici si rechino in Siria e in Iraq per combattere il jihad. Secondo il primo cittadino di Londra, questa modifica di legge dovrebbe essere introdotta così che tutti quelli che si recano in quei Paesi, senza aver prima avvisato le autorità, possano essere automaticamente sospettati di essere terroristi. Revoca della cittadinanza - Johnson si è detto inoltre favorevole alla proposta secondo la quale a tutti i britannici che si recano a combattere in Siria e in Iraq nelle fila dello Stato islamico debba essere revocata la cittadinanza. Quelli che "continueranno a professare fedeltà ad uno stato terrorista" dovrebbero perdere la loro cittadinanza britannica, ha scritto il sindaco in un editoriale sul Daily Telegraph. "E' necessario che sia chiaro che verranno arrestati se si recheranno in Siria o in Iraq senza una buona ragione". "Fermarli adesso" - Johnson ha poi sostenuto l’idea secondo cui il Regno Unito dovrebbe affrontare lo Stato Islamico e "cercare di fermarlo adesso", perché non agire significherebbe "un’ondata di terrore che alla fine arriverà a bussare alle nostre porte". "Non fare niente è la cosa peggiore di tutte" ha scritto sostenendo che i "pazzi" dell’Isil devono essere affrontati- "Qual è il senso di avere un budget per la difesa, se non cerchiamo almeno di prevenire la creazione di un califfato profondamente ostile ai valori di civiltà?". Jihadi John - Il sindaco londinese ha auspicato inoltre che i killer del giornalista americano, James Foley, siano eliminati. Secondo l’ambasciatore britannico negli Stati Uniti, Sir Peter Westmacott, le agenzie di intelligence di Londra sarebbero vicine all’identificare il presunto killer del giornalista, soprannominato ’Jihadi John’.

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