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Assassinato il sindaco di Misurata

Libia
domenica 24 dicembre 2017

2' di lettura

Tripoli, 18 dic. (AdnKronos/Aki) - Il sindaco di Misurata, Mohamed Eshtewi, è stato assassinato. Lo riporta il quotidiano Libia Herald. Eshtewi era stato rapito ieri prima del tramonto mentre tornava a casa dall'aeroporto, di ritorno da Istanbul dove si era recato in visita ufficiale a capo di una delegazione di funzionari locali. Era insieme al fratello Ahmed e al loro autista, quando l'auto sulla quale viaggiavano è stata attaccata mentre era ferma al semaforo sulla via dell'aeroporto. Eshtewi è stato rapito, mentre il fratello è stato ferito con un colpo di pistola alla testa. Il corpo di Eshtewi è stato poi gettato davanti all'ospedale di Safwa. Aveva tre ferite di proiettili alla schiena. Ma secondo il consigliere comunale di Misurata Mustafa Krwat, responsabile della sicurezza in città, la causa della morte è stato un duro colpo in testa. Il portavoce dell'ospedale di Misurata, Akram Glewan, ha parlato anche di ferite d'arma da fuoco alle gambe. Il fratello Ahmed è ora ricoverato in terapia intensiva in gravi, ma stabili condizioni all'ospedale di Misurata. Gli assassini del sindaco di Misurata al momento non sono stati identificati, scrive il Libya Herald. I sospetti ricadono però su militanti islamisti attivi in città. Il Consiglio militare di Misurata, guidato dall'islamista Ibrahim Ben Rajeb, in diverse occasioni aveva tentato con la forza di ottenere le dimissioni di Eshtewi, contestato per il suo sostegno all'Accordo politico libico e alla Presidenza del Consiglio. A maggio estremisti armati lo hanno costretto alle dimissioni, che però poco dopo son state ritirate. Un funzionario locale, che ha chiesto di restare anonimo, ha però messo in dubbio la possibilità che gli autori della linea dura possano essere gli autori dell'assassinio. "Hanno cercato di rimuoverlo per mesi. Ma ucciderlo non rientra nel loro stile", ha detto a Libya Herald. Secondo la fonte, ad assassinare Eshtewi potrebbero essere stati i sostenitori del generale Khalifa Haftar o del defunto colonnello Muammar Gheddafi. "E non escludiamo Daesh", ha aggiunto usando l'acronimo arabo del sedicente Stato Islamico (Is).

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