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Immigrati, la testimonianza: "In Svizzera manette, catene ai piedi, incappucciati e pestati"

di Caterina Spinelli domenica 23 giugno 2019

2' di lettura

"Spogliati, legati e incappucciati prima di essere rispediti in Italia". Una coppia di migranti denuncia come sono stati cacciati dalla Svizzera assieme alla loro bambina. I due, lui del Camerun e lei della Costa D'Avorio, - racconta Repubblica - erano arrivati in Italia a bordo di una nave umanitaria approdata a Salerno, per poi essere trasferiti a Torino e infine avevano attraversato il confine con la Svizzera. La coppia ha vissuto per un intero anno ad Albinen con un permesso di soggiorno provvisorio, fino a quando sono stati rispediti in Italia da "dublinanti" (dal nome del Trattato secondo cui i migranti irregolari devono tornare nel Paese di prima accoglienza). Leggi anche: Orrore della Germania sui migranti: cosa hanno fatto sull'aereo I modi con cui sono stati cacciati però non sono stati dei migliori: "In manette, le catene ai piedi, picchiati e incappucciati. E volevano anche toglierci la bambina, che non aveva ancora un anno, perché lei è nata a Berna. Ma noi non l'avremmo lasciata mai", racconta la coppia sempre a Repubblica. "Avevamo già firmato le carte per il trasferimento. Non c'era motivo di tanta violenza. Ci hanno trattato come bestie". La coppia racconta anche un altro episodio: "Una mattina ero sola con la piccola che aveva otto mesi. Mio marito era uscito a comprare qualcosa. Quando ho aperto i poliziotti mi hanno detto che c'era un aereo per me, mi hanno aggredita, mi hanno afferrato per la braccia, messo le manette ai polsi e una catena ai piedi. Poi hanno cominciato a picchiarmi e a dirmi che dovevo spogliarmi. Mi hanno chiusa nella stanza con otto poliziotte, mi hanno strappato i vestiti, tagliato le treccine e messo le mani ovunque". Leggi anche: Matteo Salvini e la proposta del Nobel per la Pace I due ora hanno chiesto asilo in Italia: "L'8 luglio abbiamo l'appuntamento con la commissione. Speriamo di non essere respinti, la cosa più importante è aver ritrovato il sorriso e soprattutto la nostra famiglia". Come la Svizzera anche la perbenista Germania ci dà dentro quando si tratta di violenza: meno di una settimana fa, sempre il quotidiano di Verdelli, aveva denunciato un avvenimento che ha dell'assurdo. Chi faceva le veci della Merkel aveva stordito, sedato e sbattuto su un aereo gli immigrati per farli arrivare nel nostro Paese. 

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