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Identificati i due kamikaze e il ricercato: l'inquietante racconto del tassista che li ha portati

di Lucia Esposito domenica 27 marzo 2016

2' di lettura

Il ricercato, che appare nelle immagini all’aeroporto di Zaventem, è Najim Laachraoui. Si presume che il jihadista sia stato l’artificiere degli attentati di Parigi del 13 novembre 2015. La notizia è diffusa dalla tv belga francofona Rtbf.  Laachroui - scrive La libre belgique - ha 25 anni e andò in Siria nel febbraio 2013. Lo scorso settembre fu identificato alla frontiera austro-ungherese sotto la falsa identità di Soufiane Kayal, in compagnia di Salah Abdeslam e Mohamed Belkaid. Aveva affittato a suo nome un appartamento ad Auvelais, che servì come base per gli attentati di Parigi.  I kamikaze - Sono stati identificati i due kamikaze ritratti all'aeroporto Zaventem di Bruxelles, prima degli attentati di ieri. Si tratterebbe dei fratelli Khalid e Ibrahim al Bakraoui, secondo quunto riferisce Rtbf, considerati complici di Salah Abdeslam. Già ieri era stato ipotizzato che i due uomini immortalati dalle telecamere dell'aeroporto, con un guanto nero sulla mano sinistra, fossero proprio i due fratelli al Bakraoui. Il terzo uomo, con cappello nero e giacca chiara, è ricercato attivamente dalla polizia belga. Uno dei due fratelli, Khalid, era presentte sotto falsa identità nel covo di Forest, a metà marzo, ma era riuscito a sfuggire all'arresto. Nel suo covo era stata ritrovata la bandiera dell'Isis. Il taxista -  A dare preziose informazioni agli inquirenti diverse ore dopo le  esplosioni a Zaventem è stato il tassista che ha portato all’aeroporto almeno una parte del commando di terroristi. L’uomo ha soprattutto comunicato alle forze dell’ordine che il numero di bagagli trasportato dai clienti non corrispondeva agli ordigni esplosi. Questo ha immediatamente fatto scattare le ricerche nello scalo con il ritrovamento successivo di un ordigno non esploso poi neutralizzato dagli artificieri. L’uomo inoltre ha potuto fornire l’indirizzo di Scharbeek dove aveva prelevato i suoi passeggeri consentendo così le perquisizioni che hanno portato al ritrovamento di sostanze chimiche e di un ordigno esplosivo contenente chiodi. Non tutti i bagagli erano stati imbarcati dal tassista perché nell’auto non c’era più posto, si legge sul sito della Derniere Heure. Oltre al taxi l’inchiesta si focalizza su altri due veicoli che sarebbero stati usati dal commando,una Renault Clio e un’Audi nera S4. Il tassista ha poi precisato che i due non volevano che lui toccasse i loro bagagli "perché pesavano troppo". 

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