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Le schiave del Califfo: "Picchiate con i tubi dalle mogli, lui stuprava quattro ragazze"

di Giovanni Ruggiero domenica 18 ottobre 2015

2' di lettura

Che sia morto o meno il Califfo Abu Bakr al Baghdadi è ancora un giallo, ma che fosse un sanguinario e un pervertito sembra essere sempre più confermato dalle prime testimonianze che arrivano dalle vittime dei suoi abusi. Funzionari e giornalisti americani hanno raccolto le testimonianze di alcune ragazze, rapite mesi fa dai miliziani dell'Isis e imprigionate per il sollazzo del leader. Il racconto di due ragazze yazide, raccolto anche dal Corriere della sera, parla del rapimento avvenuto il 3 agosto 2014 sul monte Sinjar. Portate dagli jihadisti a Mosul, sono state divise dalle donne sposate e trasferite in Siria per essere "donate" al leader. In tutto un gruppo di cento donne. Hanno tentato più volte la fuga, ma quando sono state riprese, al Baghdadi non ha usato mezzi termini: "Appartenete allo Stato Islamico". Erano sotto lo stesso tetto dell'americana Kayla Mueller, rimasta ostaggio fino alla morte. Loro no, sono riuscite a fuggire e ora andranno in Germania per seguire un percorso di recupero psicologico. Chi è - Una delle due ragazze, Dilvan, racconta del Califfo come: "non alzasse mai la voce, era una persona molto calma". Ricorda la famiglia, composta da cinque figli e tre mogli, la più giovane di 15 anni. Le ragazze prigioniere erano anche le schiave delle mogli del Califfo, costrette da loro a fare i lavori di casa e picchiate: "con bastoni e tubi di gomma, senza motivo, perché ci accusavano d'essere infedeli". Loro negano di aver subito stupri, ma sono certe che sarebbero avvenuti se fossero state trasferite a cdasa del tesoriere Abu Sayyaf. Il Califfo aveva comunque le sue quattro concubine preferite tra le centro prigioniere e l'americana Kayla come "moglie", visto che: "la portava nella stanza degli ospiti - raccontano le ragazze - dove c'era la tv e un materasso per terra. Una volta è stata fuore per due ora, al ritorno piangeva. Le abbiamo chiesto: 'Cosa fate lì dentro?', ha risposto che lui le insegnava il Corano e poi la stuprava, e che voleva che cambiasse nome, che si facesse chiamare Iman e fingesse d'essere francese, in modo da diventare sua moglie. Però non voleva che le altre tre mogli lo sapessero".

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