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Letteratura, morto Eduardo Galeano: l'intellettuale che ha cantato la libertà (e il calcio)

di Giulio Bucchi domenica 19 aprile 2015

2' di lettura

Dopo quello del tedesco Gunter Grass, altro lutto nella letteratura mondiale: è morto lo scrittore e giornalista uruguaiano Eduardo Galeano, penna raffinatissima in grado di spaziare dalla politica al calcio, sua grande passione. Galeano è scomparso a Montevideo all'età di 74 anni, stroncato da un tumore ai polmoni. Tra i maggiori autori latinoamericani contemporanei, è autore, tra l'altro, di Specchì (2008), Un incerto stato di grazia (con le foto di Sebastiao Salgado e Fred Ritchin, 2002), Splendori e miserie del gioco del calcio (1997), La conquista che non scoprì l'America (1992) e la trilogia Memoria del fuoco (1982-86) per cui gli è stato attribuito nel 1989 l'American Book Award. La sua opera più famosa, però, è forse Le vene aperte dell'America Latina, del 1971, accusa sullo sfruttamento del continente da parte delle potenze straniere del XV secolo che ha avuto sessantotto edizioni in lingua spagnola, nonostante ne sia stata a lungo proibita la vendita in diversi paesi del Sud America.   Intellettuale tifoso - Nato il 3 settembre 1940 a Montevideo (Uruguay), dove iniziò la carriera giornalistica, in seguito al golpe militare, nel 1973 fu imprigionato e poi espulso dal suo paese. Galeano ha vissuto in esilio, in Argentina e in Spagna, fino al 1985, anno in cui la caduta della dittatura gli ha permesso di tornare in patria. E' autore di una trentina di libri, tradotti in oltre venti lingue. Appassionato tifoso, il suo Splendori e miserie del gioco del calcio è una originale analisi della storia di questo sport: Galeano lo paragona a una recita teatrale e a una guerra, critica il patto scellerato con le multinazionali e attacca gli intellettuali di sinistra che rifiutano, per ragioni ideologiche, il gioco e il suo fascino nei confronti delle masse. Nel mirino di Videla - Strenuo difensore dei diritti umani e della giustizia, nel 1999 è stato insignito del Premio per la libertà culturale della Fondazione Lannan. Nel 1976, quando il regime di Videla prese il potere in Argentina con un sanguinoso colpo di Stato, il nome di Galeano fu aggiunto alla lista dei condannati dagli squadroni della morte. Fuggì in in Spagna, dove scrisse la famosa trilogia Memoria del fuoco, un racconto in tre parti (Genesì, Facce e maschere e Il secolo del vento) della storia dell'America del Nord e del Sud. I personaggi sono figure storiche: generali, artisti, rivoluzionari, lavoratori, conquistatori e conquistati che vengono ritratti in brevi episodi che riflettono la storia coloniale del continente, dai miti precolombiani della creazione al 1986.

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