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Ma la prima mossa di Hollandeè l'omaggio alla Cancelliera

Il neopresidente messo in riga dalla Merkel: pronto a nominare premier il filo-tedesco Ayrault
di Lucia Esposito domenica 13 maggio 2012

3' di lettura

  Si è esaurita presto la sbornia della vittoria elettorale socialista di domenica. Oggi si festeggia a Parigi e in tutta la Francia la fine della Seconda Guerra mondiale (in Europa) e la resa della Germania nazista. Ma pare proprio che la tensione fra i due Paesi torni a crescere dopo l’elezione di François Hollande alla carica di presidente della Repubblica.  Sarkò trasloca Mentre Nicolas Sarkozy si prepara a lasciare l’Eliseo con la moglie Carla Bruni, deve lasciarsi alle spalle anche la politica di stretta amicizia con la Germania della cancelliera tedesca Angela Merkel. Hollande ha basato tutto il suo programma elettorale proprio sul suo desiderio di rinegoziare il patto di bilancio chiesto a gran voce dai tedeschi, quel “fiscal compact” che è il cappio dell’austerità che sta strozzando mezza Europa, ma rassicura gli interessi economici di Berlino. Ieri la Merkel non ha aspettato un solo giorno per ribadire la sua posizione e si è fatta avanti come un panzer, sorprendendo i socialisti francesi, ancora intontiti dai festeggiamenti di Place de la Bastille. «Il patto fiscale è stato definito e deve essere portato avanti», ha affermato la cancelliera, che ha espresso la sua opposizione a programmi di crescita finanziati attraverso un aumento del debito.  Angela isolata Alla Merkel, comunque, non conviene comportarsi in questo modo, visto che è sempre più sola, non solo a livello internazionale ma anche in casa. «I tedeschi si ritrovano da soli con il loro patto sul rigore nei conti pubblici», ha scritto in un editoriale Die Welt e l’edizione tedesca del Financial Times mette in rilievo che il voto di domenica è «un punto di svolta in Europa, soprattutto per la signora Merkel». Si cerca insomma un’altra via a quella tedesca che ha fatto non pochi danni in Europa. I socialisti francesi vogliono mantenere la calma e organizzarsi. Dal canto suo, Hollande non punta ad avere una rottura con la Germania ancora prima di mettere piede all’Eliseo. «Avremo tempo di riparlarne...», ha detto ieri ai giornalisti il suo portavoce e si affretta l’organizzazione di un incontro fra i due leader per non aumentare lo stress dei mercati internazionali. La visita a Berlino di Hollande dovrebbe avvenire dopo l’insediamento del nuovo presidente, quindi giusto dopo il 15 maggio. Non solo, quelli del Ps hanno sottolineato che il primo leader internazionale a congratularsi con Hollande per la sua elezione è stata proprio la Merkel, che lo ha subito invitato nella capitale tedesca. Il totoministri A parte i convenevoli diplomatici, c’è altro sotto. Nel “totoministri” che impazza a Parigi si fa già il nome di Jean-Marc Ayrault, fedelissimo del presidente ed ex professore di tedesco, molto apprezzato negli ambienti germanici. Lo stesso Ayrault già parla da primo ministro. «Con la Germania ci diremo quello che serve, tra amici. La priorità: rilanciare la crescita in Europa (...) Perché se vi sarà solo la riduzione del deficit e del debito e nulla sarà fatto per la crescita e l’occupazione, allora non se ne esce». Il Wall Street Journal, certamente non un tifoso delle politiche rigoriste in Europa, ha comunque sottolineato che in Francia e in Grecia e nel resto d’Europa sarà molto complicato realizzare nuove politiche che si discostino in modo netto da quelle imposte dalla Germania. Insomma più facile a dirsi che a farsi, nonostante quello che promette Hollande. di Alessandro Carlini  

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