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Nato a caccia di navi russe: l'inferno nel Mar Baltico

lunedì 22 dicembre 2025

3' di lettura

La Nato entra in una fase cruciale, e pericolosissima, nel contrasto alle operazioni russe in mare, colpendo uno degli strumenti più opachi e strategici di Mosca: la cosiddetta flotta ombra. Tra la Norvegia e il Mar Baltico, l’Alleanza ha intensificato controlli, scorte e intercettazioni contro petroliere e navi sospettate di aggirare le sanzioni e di svolgere attività ibride, dal supporto logistico militare allo spionaggio. Un cambio di passo che segna il passaggio dalla sorveglianza alla deterrenza attiva.

Da tempo la Russia è impegnata in manovre navali nel Mar Baltico che, secondo diverse fonti, avrebbe l’obiettivo di proteggere le proprie navi ombra. La Marina svedese segnala la presenza costante di unità da guerra russe in aree sensibili, oltre all’imbarco di personale in uniforme su petroliere che formalmente battono bandiere straniere ma che, di fatto, sarebbero controllate da Mosca. Già in autunno erano emerse indiscrezioni sulla presenza di militari a bordo di queste navi, rilanciate anche dal quotidiano danese Danwatch. Ora Stoccolma conferma di disporre di informazioni analoghe, che parlano di personale armato e in uniforme riconducibile a società di sicurezza private. "Abbiamo visto e ricevuto informazioni secondo cui a bordo di alcune di queste navi della flotta ombra c'è personale in uniforme", afferma il capo delle operazioni della Marina, Marko Petkovic. Secondo un’inchiesta della Cnn, sulle stesse imbarcazioni opererebbero anche agenti russi incaricati di monitorare da vicino le acque europee, affiancati da mercenari con trascorsi nel gruppo Wagner. I servizi di intelligence occidentali e ucraini ritengono che personale legato agli apparati militari e di sicurezza di Mosca abbia svolto attività di spionaggio in modo clandestino, sfruttando le navi che trasportano petrolio russo.

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In questo contesto si inserisce il caso della nave mercantile Adler, considerata un’unità logistica russa. L’imbarcazione stava risalendo verso nord attraverso lo stretto dell’Øresund quando un’avaria al motore l’ha costretta a chiedere assistenza alle autorità svedesi. Sabato mattina la nave ha gettato l’ancora al largo della penisola di Kulla. L’Adler appartiene alla società russa M Leasing LLC, inserita nelle liste delle sanzioni di Stati Uniti e Unione Europea, poiché sospettata di trasportare munizioni nordcoreane destinate all’impiego russo nella guerra in Ucraina. Dopo essere salite a bordo, le autorità svedesi hanno fermato la nave e avviato un’ispezione. "Non è consentito loro di proseguire la navigazione senza il via libera del procuratore", ha dichiarato il portavoce della dogana svedese Martin Hoglund all’emittente regionale Svt. L’operazione è stata condotta congiuntamente da dogana e Guardia Costiera e il dossier è ora all’esame del procuratore Henrik Söderman dell’Unità nazionale svedese per la criminalità organizzata internazionale. L’abbordaggio dell’Adler si inserisce in un quadro di crescente tensione tra la Russia e i Paesi che si affacciano sul Mar Baltico.

Parallelamente, il Comando marittimo della Nato ha diffuso immagini che documentano il monitoraggio ravvicinato della nave russa Yantar lungo la costa settentrionale della Norvegia. Le foto, scattate in gran parte da un velivolo in volo tra il Troms e il Nordland, mostrano unità militari alleate impegnate a seguire quella che viene considerata una nave spia russa, affiancate anche da un mezzo della guardia costiera. La Yantar fa capo alla Direzione principale per la ricerca in acque profonde di Mosca, nota come GUGI, con base nella baia di Olenya, sulla penisola di Kola, dove sono dislocati anche mini-sottomarini speciali. A fine novembre l’imbarcazione era stata accusata di aver puntato laser contro piloti di aerei Nato al largo delle coste britanniche. Secondo il segretario alla Difesa del Regno Unito John Healey, una fregata della Royal Navy e un aereo P-8 erano stati schierati per "monitorare e seguire" ogni mossa della nave dei servizi segreti russi. Un livello di attenzione analogo viene ora mantenuto mentre la Yantar prosegue la sua navigazione verso nord lungo la costa norvegese. "Vi stiamo guardando", ha scritto l’Alleanza sui propri canali social. "Le forze navali permanenti della Nato restano vigili, professionali e pronte, mantenendo la consapevolezza e garantendo la sicurezza nell'estremo nord", sottolinea l’Alleanza.

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