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In Quebec attentato al neo premier: un morto

L'attacco nel corso del discorso del primo ministro Paoline Marois, leader separatista della regione
di Leonardo Diana domenica 9 settembre 2012

2' di lettura

Ieri sera, un uomo armato di una carabina ha fatto fuoco ferendo due persone, una delle quali è morta per le ferite riportate, fuori dalla sala da concerti di Montreal dove stava parlando il nuovo primo ministro del Quebec, Pauline Marois. La politica, che è stata bruscamente interrotta e portata via dalle sue guardie del corpo, ha ripreso il suo discorso poco dopo. Il folle è stato arrestato dalla polizia ma prima di essere fermato dagli agenti, l'aggressore aveva tentato di incendiare la sala da concerto in cui la Marois, prima donna nella storia del Quebec a guidare l'esecutivo della provincia, stava celebrando la sua vittoria elettorale. La leader separatista è uscita illesa dall'incidente. Secondo quanto riportato dalla televisione canadese l'uomo ha gridato  . L'uomo avrebbe cominciato a sparare subito subito dopo le parole della Marois: "il futuro del Quebec, è quello di diventare un Paese sovrano". Guarda il video su Libero Tv Lo scenario politico - I separatisti del Quebec (Pq, Parti Quebecois) hanno vinto di misura le elezioni legislative, sconfiggendo i liberali del premier uscente, Jean Charest, al governo da nove anni. Dopo una lunga opposizione tornano dunque al potere in Quebec i separatisti e, per la prima volta nella storia della provincia canadese, alla loro guida c'è una donna, Pauline Marois. Ma per i separatisti non si prospetta un governo facile da gestire, si è trattato di una vittoria di misura che non consentirà alla leader del Pq e futuro premier di guidare un governo maggioritario. Secondo i risultati ancora non definitivi, il Pq ha ottenuto il 32% dei voti, contro il 31% del Partito liberale, il 27% di Caq (Coalition Avenir Quebec, una formazione nata appena un anno fa e che si definisce nazionalista ma non indipendentista) e il 6% di Quebec solidaire, di sinistra. Intanto, la Maoris ha detto che governerà per tutti i cittadini del Quebec, ma ha riaffermato il suo desiderio che la provincia canadese diventi un Paese indipendente.

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