Minuto per minuto

Ucraina, le notizie in diretta. Missili Iskander russi dalla Crimea verso Odessa


 

Ore 21.07: Lavrov, "Usa e Nato volevano rendere l'Ucraina anti-russa"
"Per quanto riguarda la posizione dell'India sugli eventi in Ucraina, che l'ha definita una guerra, non è così, ma è un'operazione speciale che viene condotta con la massima attenzione per non arrecare danni a infrastrutture civili. Sono prese di mira le strutture militari, l'obiettivo è privare il regime di Kiev della capacità di presentare qualsiasi minaccia per la Russia. Questa capacità è stata costruita e rafforzata per molti anni dagli Stati Uniti e dalla Nato che volevano rendere anti-russo il nostro Paese fraterno vicino": le parole del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov in India. 

Ore 21.03: Ambasciatore Razov, invasione ucraina "decisione forzata"
L'operazione militare russa in Ucraina "è stata una decisione forzata": la Russia non aveva via d'uscita. Lo ha detto l'ambasciatore russo in Italia, Sergej Razov, a Quarto grado. "Il presidente Vladimir Putin ha detto che questa è stata una decisione forzata. Non avevamo via d'uscita. In gran parte, questo è legato al fatto che a dicembre e gennaio, le nostre proposte sulla sicurezza - molto chiare - sono state rigettate, sia da Washington che da altri Paesi della Nato", ha detto Razov. "Qualsiasi presidente di qualsiasi Paese, incluso Putin, ha come scopo principale pensare alla sicurezza del Proprio Stato e della propria popolazione", ha aggiunto l'ambasciatore. 

Ore 20.53: Missili Iskander dalla Crimea verso Odessa
L'esercito russo ha lanciato 3 missili balistici Iskander verso un insediamento nel distretto di Odessa: lo ha riferito il capo dell'amministrazione militare regionale, Maksym Marchenko, su Telegram. Secondo la fonte, ci sono persone coinvolte e i tre missili sono stati lanciati dal sistema missilistico balistico Iskander situato in Crimea

Ore 20.48: Macron riceve il sindaco di Melitopol: "Ti ammiriamo"
Il presidente francese Emmanuel Macron ha ricevuto il sindaco di Melitopol, al quale ha espresso la propria ammirazione: "Rapito dall'esercito russo, non si può immaginare cosa abbia vissuto il sindaco di Melitopol", ha scritto il presidente francese su Twitter. "Libero, testimonia. La sua storia ci travolge", aggiunge. ". "Gli ho espresso, così come alle parlamentari ucraine che erano con lui, la nostra ammirazione e il nostro sostegno. Insieme all'Ucraina, rimaniamo determinati". 

Ore 20.36: Kuleba, "Russi non abbastanza forti per attaccarci su tutti i fronti"
Secondo il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, si sta verificando un raggruppamento delle truppe russe poiché "non possono sostenere la pressione" per continuare un assalto all'Ucraina da tre fronti. La decisione di Mosca di ridurre l'attività militare sui due fronti di Kiev e Chernihiv è arrivata in un momento in cui “le forze ucraine hanno iniziato a respingerli con successo dai villaggi e dalle piccole città sotto l'assedio di Kiev", ha spiegato Kuleba alla Cnn. "Il motivo per cui hanno detto che era perché sentivano di non poter sostenere la pressione e di non poter mantenere la prima linea intorno a Kiev". Kuleba ha affermato che potrebbe essere indicativo del fatto che il presidente russo Vladimir Putin stia diventando più realistico sulla sua strategia militare: "Non riesco a immaginare che il ritiro delle forze russe dal nord dell'Ucraina non sia stato ordinato da lui". 

Ore 20.04: 200 guardie ucraine prigioniere a Chernobyl
Il sindaco di Slavutych, la città Ucraina dove vive la maggior parte dei lavoratori della centrale di Chernobyl, ha dichiarato che circa 200 membri della guardia nazionale ucraina sono stati fatti prigionieri dalle truppe russe nella loro ritirata dal sito nucleare. Yuri Fomichev ha detto alla Bbc di considerarli "prigionieri di guerra" e di stare lavorando "a uno scambio di prigionieri". Fomichev ha aggiunto che non è ancora certo che le forze russe abbiano lasciato l'intera area di Chernobyl, una "zona molto grande" che "non possiamo monitorare interamente", "sappiamo soltanto quello che accade nelle immediate vicinanze della centrale dove si trovano i lavoratori". 

Ore 19.35: Kiev, "non abbiamo attaccato il deposito di Belgorod" 
Kiev smentisce di essere dietro l'attacco al deposito di petrolio nella città russa di Belgorod. Il segretario del Consiglio di sicurezza ucraino, Oleksiy Danilov, ha replicato alle accuse di Mosca. "Per qualche motivo dicono che l'abbiamo fatto. Ma secondo le nostre informazioni questo non corrisponde alla realtà", ha dichiarato alla televisione nazionale ucraina. Secondo Kiev, insomma, si tratterebbe di un attacco "false flag" organizzato da Mosca per poter accusare gli ucraini e sfruttare il fatto in vari modi: aumentare il livello di insicurezza nell'opinione pubblica russa, giustificando così la necessità dell'intervento militare in Ucraina. Oppure, è il sospetto più forte, sfruttare l'attacco come arma sul tavolo dei negoziati.

Ore 19.04: Kuleba: "Gli elicotteri ucraini  Belgorod? Non h visto bene"
Il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba, commentando in conferenza stampa il presunto attacco ucraino in Russia, con due elicotteri che avrebbero bombardato un deposito di petrolio, risponde in maniera evasiva e allusiva: "Da qui non vedo bene", replica guardando il video della controffensiva ucraina in terra russa. Nella regione da inizio mese piovono razzi ucraini provenienti dal vicino Donbass, ma si tratterebbe in questo caso del primo raid vero e proprio. Mosca ha chiarito che il fatto potrebbe pesare in maniera negativa sui negoziati. Il sospetto di molti è che il Cremlino possa utilizzare l'attacco subito in chiave di propaganda interna, per avvalorare la tesi dell'offensiva nazionalista ucraina, e avere così l'alibi perfetto per una recrudescenza dell'operazione militare. Le parole di Kuleba, oggettivamente sconcertanti perché arrivate 12 ore dopo i fatti, sembrano confermare in ogni caso che non si sia trattato di un attacco false flag (orchestrato cioè dai russi ma fatto ricadere sul nemico), ma di un blitz studiato a livello sostanzialmente "d'immagine", vista la relativa portata militare dell'obbiettivo.

Ore 19.01: Incendio a Belgorod "provocato dagli elicotteri ucraini"
L'incendio nel deposito di petrolio di Belgorod è stato provocato da "due elicotteri Mi-24 ucraini che venerdì mattina, a un'altitudine estremamente bassa, sono entrati nello spazio aereo russo e hanno colpito l'impianto di stoccaggio". Lo ha detto Igor Konashenkov, rappresentante ufficiale del ministero della Difesa russo, secondo quanto riporta Interfax. "Alcuni carri armati sono stati danneggiati e hanno preso fuoco", ha aggiunto Konashenkov.

Ore 18.26: "A Belgorod carburante solo per uso civile"
Il deposito petrolifero di Belgorod, attaccato all'alba dagli elicotteri Mi-24 ucraini, non riforniva le forze armate russe, ma assicurava carburante destinato esclusivamente al trasporto civile. Lo ha reso noto il portavoce del ministero della Difesa russo, il maggiore generale Igor Konashenkov. Secondo le autorità militari russe, intorno alle 5 di Mosca, sono entrati nello spazio aereo russo a quote estremamente basse due elicotteri Mi-24 ucraini e hanno lanciato l'attacco contro l'impianto di stoccaggio di petrolio situato alla periferia della città. 


Ore 18.13: Kiev, "da Mosca ancora nessuna risposta alle nostre proposte"
"Non abbiamo ancora ricevuto risposte complete alle proposte che sono state espresse a Istanbul. Vediamo alcuni commenti pubblici da parte di funzionari russi, ma stiamo aspettando una risposta formale completa dalla Russia". Lo ha spiegato il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba - secondo quanto riporta l'Ukrainska Pravda - ricordando che Kiev ha presentato le sue proposte durante i colloqui di Istanbul di martedì scorso. L'attesa risposta da Mosca chiarirà, ha aggiunto, se la Russia ha deciso "finalmente di passare a una discussione costruttiva dell'agenda alla ricerca di soluzioni reciprocamente accettabili". 

Ore 17.49: Palazzo Chigi, nessuno stato di allarme su energia
Da parte del Governo non è in corso alcuna valutazione sull'attivazione dello 'stato di allarme' relativo alla crisi energetica. Ogni notizia in merito riportata sugli organi di informazione è destituita di fondamento. Permane lo stato di preallerta che comporta il costante monitoraggio della situazione. Lo rendono noto fonti di palazzo Chigi.


Ore 17.13: Kiev, "i russi hanno distrutto l'università di Kharkiv" 
Il viceministro dell'Istruzione ucraino Andriy Vitrenko ha affermato che i russi hanno "completamente distrutto" la famosa Università di Kharkiv. Lo riferisce il Kyiv Independent, secondo cui le attività dell'ateneo verranno spostate in luoghi più sicuri, così come quelle delle Univeristà di Mariupol e Chernihiv

Ore 17.02: Von der Leyen, "Cina non interferisca sulle sanzioni Ue contro la Russia"
Contro la Russia, per l'invasione dell'Ucraina, "abbiamo adottato sanzioni massicce ed efficaci. Più di 40 Paesi in totale hanno aderito a queste sanzioni. Quindi, abbiamo anche chiarito che la Cina dovrebbe, se non sostenere, almeno non interferire con le nostre sanzioni. Abbiamo discusso di questo, e anche del fatto che nessun cittadino europeo capirebbe qualsiasi sostegno alla capacità della Russia di fare la guerra. Inoltre, porterebbe a un grande danno reputazionale per la Cina qui in Europa". Lo ha detto Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione europea, nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles al termine del vertice Ue-Cina in videoconferenza. 

Ore 16.54: "Ue, scorte contro minacce chimiche e nucleari"
L'Unione europea avvierà operazioni di stoccaggio di dispositivi di protezione e medicinali per rafforzare le proprie difese contro incidenti chimici, nucleari e biologici. Le forniture che arrivano nel contesto della guerra in Ucraina, secondo quanto riporta l'agenzia Reuters, includeranno anche attrezzature per la decontaminazione, guanti, mascherine e altro materiale per la difesa chimica, biologica, radiologica e nucleare, hanno rivelato all'agenzia britannica due fonti con familiarità sul tema. Lo stoccaggio dovrebbe durare settimane, forse anche alcuni mesi, e servirebbe a espandere le riserve a disposizione dei Paesi Ue, ma anche per includere i Paesi partner, a partire dall'Ucraina. L'inizio delle operazioni di stoccaggio per migliorare la preparazione Ue nell'area di minacce chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari era stato anticipato da un portavoce della Commissione europea lo scorso 21 marzo in un briefing con la stampa. "Il lavoro di preparazione è antecedente alla guerra scoppiata in Ucraina", aveva garantito il portavoce. Tuttavia, secondo la Reuters, ad aver spinto la Commissione europea a intervenire sulle riserve di dispositivi medici e di farmaci sarebbe stata, almeno in parte, la preoccupazione che possano verificarsi incidenti nucleari o altri eventi gravi in Ucraina. Un timore che emerge anche dai verbali, resi pubblici questa settimana, di due riunioni di esperti sanitari dell'Ue che si sono tenute a marzo. Proprio durante una di queste riunioni, ha precisato la Reuters, la Commissione ha fatto sapere che circa venti Stati membri dell'Ue hanno scorte di pillole di iodio, utili in caso di fuoriuscita di radiazioni.

Ore 16.08 First Lady ucraina al Papa: Grazie per cure ai bimbi
La First Lady ucraina, Olena Zelenska, ha scritto una lettera a Papa Francesco per ringraziarlo dell'accoglienza dei bambini feriti dalla guerra all'ospedale Bambino Gesù. Lo riferisce l'ambasciatore dell'Ucraina presso la Santa Sede Andrii Yurash. La moglie del premier Volodimir Zelensky ha inviato una lettera di ringraziamento anche alla presidente del Bambino Gesù Mariella Enoc.

Ore 15.48 Gazprom, la notifica ai clienti: nuovo metodo di pagamento
Gazprom ha iniziato a notificare ai suoi clienti un nuovo meccanismo per i pagamenti del gas dando indicazioni tecniche, riferisce che il Cremlino ha ordinato un nuovo sistema che prevede obbligatoriamente la conversione dei pagamenti in rubli. Lo comunica il gruppo statale russo del gas nel suo canale Telegram, spiegando che "come società russa Gazprom è incondizionatamente e pienamente assoggettata alla legge russa ma che è un partner responsabile e continuerà ad esportare gas ai clienti in maniera sicura", concludono enigmatici

Ore 15.36 Erdogan-Putin, al via il colloquio telefonico
È iniziato il colloquio telefonico tra il presidente russo Putin e il presidente turco Erdogan. Lo riferiscono i media turchi. Parlando oggi dopo le preghiere del venerdì Erdogan, che ieri ha avuto un colloquio telefonico anche con Zelensky, ha affermato che un incontro tra i due leader potrebbe tenersi a Istanbul.

Ore 15.23 Primo ministro ucraino: "Metsola a Kiev ha detto che l'Ucraina è pronta al prossimo passo verso la Ue"
"Una visita a Kiev è un potente segnale di sostegno politico". Con queste parole il premier ucraino, Denys Shmyhal, definisce su Twitter l'incontro con la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola che è andata nella capitale ucraina. Nel corso colloquio di cui il premier ha pubblicato le foto "abbiamo discusso dell'inasprimento delle sanzioni per fermare l'aggressore", spiega nel tweet, e Metsola "ha sottolineato che l'Ucraina è completamente pronta per il prossimo passo verso l'Unione Europea. Grazie per tutto l'aiuto", ha concluso.

Ore 15.12 "In gioco la reputazione della Cina".
"È in gioco la reputazione della Cina. Si tratta di fiducia, affidabilità e decisioni su investimenti a lungo termine. Ogni giorno gli scambi tra Ue e Cina ammontano a 2 miliardi di euro. Quelli tra Cina e Russia a 330 milioni. Nessuno ha interesse a prolungare la guerra e a sconvolgere ulteriormente l'economia mondiale": queste le parole di Ursula von der Leyen al termine del vertice Ue-Cina. L'ennesimo appello al Dragone, che resterà inascoltato...

Ore 15.07 Putin, nuove misure di sicurezza interna
Vladimir Putin ha discusso con il Consiglio di sicurezza della Federazione Russa circa la possibilità di introdurre nuove misure per prevenire le minacce nel campo della sicurezza interna. Questo è quanto riferisce agenzia Tass. La questione è stata affrontata durante una riunione operativa con i membri permanenti del Consiglio di sicurezza della Federazione russa. "All'ordine del giorno di oggi abbiamo una discussione sulla questione delle misure aggiuntive per prevenire e neutralizzare le minacce nel campo della sicurezza interna", ha detto il presidente aprendo la riunione, prima che intervenisse il ministro dell'Interno Vladimir Kolokoltsev.

Ore 14.44 Sindaco Kiev, pesanti scontri vicino alla città
Il sindaco di Kiev, Vitaliy Klitschko, ha rivealto che si stanno combattendo "enormi battaglie a nord e a est della capitale". Lo riferisce il Guardian. Klitschko ha poi lanciato un avvertimento ai residenti che sono fuggiti dalla città. Il governatore regionale di Kiev aveva affermato oggi che le forze russe si stavano ritirando in alcune aree intorno alla capitale, ma rafforzando le loro posizioni in altre.

Ore 14.33 Cnn: russi distruggono area oncologia ospedale Chernihiv
Orrore russo, uno dei più atroci crimini di guerra. I bombardamenti su Chernihiv hanno distrutto il reparto di oncologia di un ospedale nella città settentrionale ucraina. Lo ha riferito il sindaco della città alla Cnn. "£Alcuni proiettili hanno colpito direttamente l'ospedale regionale e uno degli edifici dell'ospedale, in realtà l'unità oncologica, è stato completamente distrutto. Tre persone hanno riportato gravi ferite", ha spiegato il sindaco, Vladyslav Atroshenko, aggiungendo che al momento non c'è acqua né elettricità e che la città potrebbe rimanere senza cibo e medicine entro una settimana. Gli unici rifornimenti vengono forniti dai militari e dai volontari. "È una catastrofe umanitaria completa". La notizia dell'attacco all'area oncologia dell'ospedale ha subito trovato molteplici conferme

Ore 14.10 Erdogan, possibile data per incontro Putin-Zelensky
Il presidente turco Erdogan ha dichiarato oggi che per l'incontro tra i presidenti di Russia e Ucraina, Putin e Zelensky, c'è stato un «positivo avvicinamento» che potrebbe portare alla definizione oggi stesso di una data per l'incontro. «Ho parlato con Zelensky ieri e oggi alle 16 parlerò con Putin e definiremo la data».

Ore 13.55 Mosca, leasing di aerei russi ai Paesi ostili in rubli
Dopo il gas, gli aerei. Vladimir Putin ha approvato un meccanismo in base al quale le transazioni tra vettori aerei russi e società di leasing di Paesi ostili avverranno in rubli tramite conti presso banche russe. Lo riporta l'agenzia russa Interfax sottolineando che il decreto in tal senso è consultabile sul portale Internet delle informazioni legali.

Ore 13.48 Kuleba, no comment su attacco Belgorod
Il ministro degli Esteri dell'Ucraina, Dmytro Kuleba, non ha voluto confermare né smentire le accuse di Mosca secondo cui le forze di Kiev hanno lanciato un attacco contro la città russa di Belgorod, facendo esplodere un deposito di petrolio. Una posizione che alimenta il sospetto: quell'attacco era davvero ad opera degli ucraini? Apparentemente non potrebbe essere altrimenti. Ma allora perché non confermarlo?

Ore 13.33 Michel, Cina usi la sua influenza per fermare la guerra
"La comunità internazionale, in particolare la Cina e l'Ue, hanno la responsabilità reciproca di usare la loro influenza congiunta e la diplomazia per porre fine alla guerra della Russia in Ucraina e alla crisi umanitaria ad essa associata". Queste le parole scritte su Twitter dal presidente del Consiglio Ue Charles Michel al termine dei colloqui con il premier cinese Li Keqiang e prima che inizino quelli con il presidente Xi Jinping.

Ore 13-12 Mosca, posizione su Crimea e Donbass «invariata»
La posizione della Russia sulla Crimea e il Donbass "rimane invariata". Questo quanto conferma il capo negoziatore di Mosca, e assistente del presidente Putin, Vladimir Medinsky, alla ripresa dei colloqui in videoconferenza tra le due delegazioni.

Ore 12.39 Putin, colloquio telefonico con Erdogan
Il presidente russo Vladimir Putin avrà oggi, venerdì 1 aprile, un colloquio telefonico con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Lo ha reso noto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov: "Oggi Putin avrà diversi colloqui telefonici, uno di questi è già stato annunciato dai nostri colleghi di Ankara, sarà una conversazione con Erdogan, lo confermiamo".

Ore 12.30 Cremlino smentisce indiscrezioni su cancro tiroide Putin
Il Cremlino smentisce le indiscrezioni sul fatto che il presidente russo Vladimir Putin avrebbe un cancro alla tiroide. Il portavoce del Cremlino Dmytry Peskov, secondo quanto riporta la Prdavda Russa, ha detto che il fatto non è vero.

Ore 12.19 Cremlino, gas in rubli ora opzione migliore ma revocabile
La decisione di fornire gas solo se pagato in rubli potrà essere annullata in futuro, ma ora è l'opzione più affidabile per la Russia. Lo ha sottolineato il Cremlino, secondo quanto riporta la Tass. Continua il balletto russo sulla controversa misura

Ore 12.18 India-Russia: valutate "implicazioni recenti sviluppi su relazioni economiche" 
Il ministro degli Esteri dell'India, Subrahmanyam Jaishankar, ha incontrato oggi l'omologo della Russia, Sergej Lavrov, in visita ufficiale a Nuova Delhi (31 marzo - primo aprile). I due ministri hanno valutato lo stato complessivo della cooperazione e "le implicazioni dei recenti sviluppi sulle relazioni economiche e commerciali". Lo riferisce un comunicato del ministero degli Esteri indiano. Jaishankar ha sottolineato che, per l'India, essendo un'economia in via di sviluppo, è motivo di particolare preoccupazione la volatilità globale in diversi ambiti e che è per entrambi i Paesi è importante che i loro contatti economici, tecnologici e interpersonali rimangano "stabili e prevedibili". I due ministri, prosegue la nota, hanno discusso gli sviluppi relativi all'Ucraina.

Ore 12.00 Portavoce di Mosca, l'attacco su suolo russo peserà sul negoziato
L'attacco delle forze ucraine in territorio russo, denunciato stamani da Mosca, peserà sul negoziato in corso tra Russia e Ucraina. Lo ha affermato il portavoce della presidenza russa, Dmitri Peskov, dopo la distruzione di un deposito di carburante, a seguito di un attacco con elicotteri, nella regione russa di Belgorod a pochi chilometri dal confine ucraino. "È chiaro che non si puo' considerare (l'attacco, ndr) come un qualcosa che crea le condizioni giuste per il prosieguo del negoziato", ha affermato Peskov. 

Ore 11.50 Lavrov: stiamo preparando risposta alle proposte di Kiev
Mosca sta preparando la propria risposta alle proposte presentate da Kiev all'incontro tenuto nei giorni scorsi a Istanbul, in Turchia. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, nella conferenza stampa tenuta a Nuova Delhi al termine dell'incontro con l'omologo indiano Subrahmanyam Jaishankar. "Stiamo preparando la nostra risposta, ci sono passi avanti, in particolare riguardo all'impossibilità per l'Ucraina di essere un paese del blocco, all'impossibilità per l'Ucraina di cercare la felicità nell'Alleanza del Nord Atlantico, su uno status neutrale, non nucleare e non del blocco", ha detto Lavrov, citato dall'agenzia Ria. "Per quanto riguarda potenziali nuovi contatti, sono in fase di definizione e saranno annunciati", ha aggiunto. 

Ore 11.20 Negoziati, nuovo round ma in videoconferenza
La Russia e l'Ucraina continueranno i loro negoziati oggi in videoconferenza. Lo ha detto alla Tass una fonte vicina alla situazione. "Certamente", ha confermato in risposta alla domanda sulla possibile ripresa dei colloqui oggi. Ma il fatto che riprendano da remoto conferma che i negoziati sono in stallo: a Istanbul, ora è quasi certo, non sono stati fatti passi in avanti

10.49 Governatore Kiev: I russi hanno lasciato Hostomel
La Russia continua a ritirare alcune delle sue forze dalla regione settentrionale di Kiev dell'Ucraina e si stanno dirigendo verso la Bielorussia, ha detto venerdì il governatore locale. "Stiamo osservando il movimento di colonne di veicoli congiunti russi di varie quantità", ha confermato il governatore Oleksandr Pavlyuk su Telegram, riferisce Reuters. Le forze russe avrebbero già lasciato il villaggio di Hostomel.

Ore 10.18 I russi arretrano anche a Chernihiv
Le forze russe starebbero lasciando la regione di Chernihiv, nel nord dell’Ucraina, ma il ritiro non è stato ancora ultimato. Lo ha confermato il governatore Viacheslav Chaus, precisando che "attacchi aerei e missilistici sono possibili nella regione, niente è da escludere. I russi sono ancora sul nostro territorio", ha concluso. L’asse di Chernihiv è fondamentale per la catena logistica e di rifornimento delle truppe russe.

Ore 10.15 Ucraina, attacco in Russia
Spuntano le immagini dell'attacco degli ucraini in territorio russo, a Belgorod: un attacco aereo di due elicotteri che ha colpito un deposito di petrolio. Un'azione clamoroso: si tratta del primo attacco sul territorio russo dal 1945 ad oggi. 

Clicca qui per vedere le immagini dell'attacco

Ore 9.54 Gazprom interrompe flusso di gas in Germania attraverso il gasdotto Yamal-Europe
Gazprom chiude i rubinetti: interrotte le spedizioni di gas russo in Germania attraverso il gasdotto Yamal-Europe. Lo riporta Bloomberg citando l'operatore di rete Gascade. Stamane gli ordini di gas dalla Polonia alla Germania erano a zero e in calo da circa 7 GWh/h durante la notte. Le consegne attraverso l'Ucraina sono previste a circa 107,6 milioni di metri cubi, leggermente inferiori a quelle di giovedì, ma ancora vicino al livello massimo.  
 
Ore 9.33 Pesanti bombardamenti russi su Lugansk: 2 vittime
"Pesanti bombardamenti dell’esercito russo hanno colpito molte città nella regione di Lugansk". Lo riporta la Cnn che cita il capo dell’amministrazione regionale militare di Lugansk, Serhii Haidai. Tra le città colpite, ci sono Severodonetsk, Rubizhne, Lysychansk, Kreminna e Ivanivka.

Ore 9.17 Melitopol, il sindaco: Russi non permettono lasciare città
A Melitopol, sud dell’Ucraina, le forze russe non permettono ai civili di lasciare la città. Lo denuncia il sindaco Ivan Fedorov, secondo quanto riporta Ukrinform. "Secondo le mie stime, in città rimangono circa 70-75mila persone. Gli occupanti stanno facendo di tutto per tenere le persone in città. La strada da Zaporozhye a Melitopol in tempo normale è di 1 ora, secondo me in tempo di guerra sono 4 ore, ma ora ci vogliono 2 giorni. Gli occupanti stanno deliberatamente trattenendo tutti per non liberare le persone e occupare la città", ha concluso il primo cittadino

Ore 9.14 Aiea, Chernobyl riconsegnata alle forze ucraine
La centrale nucleare di Chernobyl è tornata dalla serata di giovedì sotto il controllo del personale ucraino. Lo conferma l’Agenzia internazionale per l’energia atomica in una nota diffusa giovedì sera. L’Ucraina, spiegano, ha informato oggi l’Aiea che le forze russe che controllano la centrale dal 24 febbraio hanno, per iscritto, trasferito il controllo al personale ucraino e spostato due convogli verso la Bielorussia.

Ore 8.43 Gas, prezzo alle stelle
Vola il prezzo del gas in Europa per le mosse di Vladimir Putin sul pagamento delle forniture in rubli. In avvio le quotazioni ad Amsterdam segnano un balzo a 132 euro al Mwh, in rialzo del 4,8% rispetto alla chiusura di ieri. Intanto, rende noto il colosso russo Gazprom, proseguono i flussi di gas dalla Russia verso l’Europa attraverso l’Ucraina, chiarendo che il volume oggi si attesta a 108,4 milioni di metri cubi.

Ore 8.29 Kiev: Mosca concentra sistemi missilistici in Bielorussia
"La Russia sta cercando di concentrare sistemi missilistici nel sudest della Bielorussia per potenziali attacchi contro l’Ucraina". Questo l'allarme lanciato dalla vice ministra della Difesa di Kiev, Hanna Mallar, secondo cui "il territorio bielorusso continua a essere attivamente usato dalla Russia per condurre l’aggressione". Il nemico, ha aggiunto, "sta cercando di concentrare lì i sistemi missilistici, apparentemente a causa dei piani per lanciare attacchi o per usarli come uno strumento di ricatto e intimidazione". Mallar si dice convinta del fatto che "il nemico non stia abbandonando i suoi piani per catturare completamente le regioni di Donetsk e Luhansk. Sta anche accerchiando la regione di Kharkiv e sta cercando di rafforzare la sua posizione per raggruppare le truppe", ha concluso.

Ore 08.04 Zelensky: rimossi due generali traditori
"Sono traditori". Con questa clamorosa accusa il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rimosso due generali, secondo quanto da lui rivelato la scorsa notte. "Oggi è stata presa un’altra decisione riguardante gli anti eroi - ha premesso -. Adesso non ho tempo di trattare con tutti questi traditori, ma gradualmente saranno puniti". I generali degradati sono l’ex capo del dipartimento principale del servizio di sicurezza interno (Sbu), Naumov Andriy Olehovych, e l’ex capo del servizio di sicurezza nella regione di Kherson, Serhiy Oleksandrovych. "Questi militari che non hanno deciso dov’è la loro madrepatria che hanno violato il giuramento di fedeltà al popolo ucraino per la protezione dello stato, della sua libertà e indipendenza, verranno inevitabilmente privati del loro grado militare", ha concluso Zelensky.

Ore 7.55 Mosca: attacco di elicotteri ucraini in territorio russo
Un deposito di petrolio nella regione di Belgorod, in territorio russo non lontano dal confine ucraino, è andato a fuoco a seguito di un attacco che Mosca ha attribuito a due elicotteri delle forze ucraine, entratI nello spazio aereo russo a bassa quota. Lo afferma il governatore dell'Oblast di Belgorod, che confina con la regione ucraina di Kharkiv, citato dalla Tass. Non ci sono vittime, ha detto il governatore Vyacheslav Gladkov. Vi sarebbero almeno due feriti. I serbatoi distrutti sarebbero 8. Per il Cremlino, l'occasione per una brutale rappresaglia.

Ore 7.33 Giappone: no al pagamento del gas in rubli
Il Giappone non pagherà in rubli il gas acquistato dalla Russia. Lo ha chiarito il primo ministro giapponese, Fumio Kishida, in seguito all'ultimatum annunciato da Mosca che impone ai compratori ostili di pagare in valuta russa, pena la sospensione dei contratti. "Come concordato nella riunione straordinaria dei ministri dell'Energia del G7, abbiamo rifiutato", ha affermato Kishida, in risposta a un'interrogazione parlamentare sulla richiesta di Mosca. Il premier, che non ha fornito informazioni sui contratti energetici con la Federazione russa, ha precisato che i negoziati restano aperti e che saranno adottate "misure adeguate".

Ore 6.41 Segretario Difesa Austin proroga spiegamento forze Usa in Europa
Il segretario della Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin ha stabilito di prorogare la mobilitazione delle migliaia di militari statunitensi dispiegati in Europa Orientale in risposta all'offensiva militare della Russia contro l'Ucraina: manterranno le loro attuali posizioni «più a lungo» anche dopo la fine delle ostilità sul territorio ucraino. Lo ha dichiarato il portavoce del dipartimento della Difesa Usa, John Kirby. 

Ore 5.48 Zelensky, russi preparano possenti attacchi Donbass e sud
I soldati russi si stanno raggruppando e sono pronte a sferrare "possenti attacchi contro il Donbass e il sud dell’Ucraina, compresa Mariupol": questo l'sos lanciato dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un video nel corso della notte. "Fa parte della loro tattica. Sappiamo che si allontanano dalle zone dove li stiamo battendo per concentrarsi su altre molto importanti... dove per noi può essere più difficile", ha concluso Zelensky.

Ore 5.12 Russia minaccia Europa: Pagherete
La Russia risponderà a nuove sanzioni che l’Unione Europea dovesse varare, e ha messo in guardia Bruxelles sul fatto che "un confronto con Mosca non è nel suo interesse". A dirlo, alzando nuovamente i toni delle minacce russe all’Ue, è stato Nikolai Kobrinets, alto funzionario del ministero degli Esteri russo. "Le azioni dell’Ue non rimarranno senza risposta. Le irresponsabili sanzioni decise a Bruxelles stanno già colpendo le vite quotidiane dei cittadini europei. Sono pronti a pagare di tasca propria per l’uccisione di altri civili in Ucraina?", ha concluso

Ore 4.23 Edy Ongaro, cciso un italiano
Un miliziano italiano di 46 anni, Edy Ongaro, combattente con le forze separatiste del Donbass opposte a Kiev, è stato ucciso mercoledì in battaglia, nel villaggio di Adveedka, a nord di Donetsk , colpito da una bomba a mano. Ongaro, veneto di Portogruaro, nome di battaglia "Bozambo", si trovava nel Donbass da anni, con la Brigata Pryzrak, composta soprattutto da foreign fighters che si sono uniti a partire dal 2015 alla causa filorussa. 

Ore 2.00 Uk, in arrivo 2.000 soldati russi da Georgia
Il Regno Unito ha confermato la notizia, che circola da un paio di giorni, del ridispiegamento sul fronte ucraino di circa 2.000 soldati russi tolti dal teatro della Georgia, dov’erano dislocati nei territori secessionisti filorussi. Le truppe "fresche", dice il segretario alla Difesa, Ben Wallace, saranno riorganizzate in tre battaglioni. La mossa di Putin "è indicativa delle perdite inaspettate subite durante l’invasione", ha concluso Wallace