Non ha preso bene gli insulti lanciati da Bruce Springsteen dal palco contro di lui e la sua amministrazione e così Donald Trump ha deciso di "cantarle" a modo suo al Boss, con una raffica di parole durissime. Una polemica politica che coinvolge nuovamente il mondo dello spettacolo americano, dopo l'anatema di Robert De Niro contro il presidente direttamente dal Festival di Cannes, pochi giorni fa.
"Vedo che il sopravvalutatissimo Bruce Springsteen va in un Paese straniero a parlare male del presidente degli Stati Uniti. Non mi è mai piaciuto, non mi è mai piaciuta la sua musica, né la sua politica di sinistra radicale e, soprattutto, non è un uomo di talento - è solo uno str***zo invadente e odioso, che ha sostenuto con fervore il truffaldino Joe Biden, un idiota mentalmente incompetente e il nostro peggior presidente di sempre, che ha quasi distrutto il nostro Paese". Le parole di Trump, scritte in un post su social Truth, sono ovviamente diventate subito virali scatenando un putiferio. Una sorta di piccola guerra civil-musicale a stelle e strisce. Tutta, per dirla con le parole del cantautore del New Jersey, "born in the Usa".
"Casa mia, l'America che amo, l'America di cui ho scritto e che è stata un faro di speranza e libertà per 250 anni, è oggi nelle mani di un'amministrazione corrotta, incompetente e traditrice", aveva declamato Springsteen al "Co-op Live" di Manchester. Il concerto ha segnato giovedì sera il via al tour europeo Land of Hope and Dreams. Il rocker americano ha rivolto al pubblico inglese un appello alla resistenza democratica. "La E Street Band è qui stasera per fare appello al giusto potere dell'arte, della musica, del rock and roll durante questi tempi pericolosi", ha detto dopo essere salito sul palco. "Questa sera chiediamo a tutti coloro che credono nella democrazia e nel meglio dell'esperienza americana di alzarsi con noi, di alzare la voce contro l'autoritarismo e di far risuonare la libertà". A queste parole è seguita l'esecuzione di Land of Hope and Dreams, title track del tour.
Il Boss è tornato a parlare di politica prima di My City of Ruins: "Ci sono cose molto strane, strane e pericolose che stanno accadendo là fuori", ha detto. "In America stanno perseguitando le persone che usano il loro diritto alla libertà di parola ed esprimono il loro dissenso. Questo sta accadendo proprio ora. In America, gli uomini più ricchi sono soddisfatti di abbandonare i bambini più poveri del mondo alla malattia e alla morte. Questo è ciò che sta accadendo". E poi: "Nel mio Paese stanno provando un sadico piacere a infliggere dolore ai lavoratori americani, mentre stiamo tornando sui diritti civili che hanno portato a una società più giusta. Stanno abbandonando i nostri grandi alleati schierandosi con i dittatori, contro coloro che lottano per la loro libertà. Stanno finanziando le università americane che non si piegano alle loro richieste ideologiche".