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Popasna, i russi sganciano bombe alla termite: la sfida alla Nato con le armi proibite

venerdì 8 aprile 2022
2' di lettura

I bombardamenti in Ucraina non si fermano nemmeno di notte. A denunciarlo alcuni canali Telegram e Twitter dove si vedono bombe alla termite lanciate dai russi nella città di Popasna, nel Lugansk. Gli ordigni sarebbero stati lanciati attraverso il lanciarazzi MLRS (Multiple Launch Rocket System), il sistema più pesante, complesso e potente che sia mai stato sviluppato dall'industria militare occidentale.

Un fatto che si ripete, purtroppo. Già nelle scorse settimane infatti il capo della polizia di Popasna, Oleksi Bilochytsky, ha accusato l'esercito russo di aver bombardato la città con ordigni al fosforo: "Stanno scatenando sulle nostre città sofferenze indescrivibili e incendi", diceva il primo cittadino. Sia le bombe alla termite che quelle al fosforo rientrano nella definizione di armi incendiarie vietata dalla Convenzione delle Nazioni Unite firmata a Ginevra nel 1980 e sottoscritta anche dalla Russia nel 1981.

Popasna sarebbe per Mosca un obiettivo cruciale, in quanto sperano di stabilire il controllo sulla città di Mariupol, dove i difensori non sono stati ancora domati. Qui i separatisti filorussi sostengono di essersi impadroniti del centro e affermano che le principali sacche di resistenza sono concentrate nel porto e nell'area dell'acciaieria Azovstal. Intanto però i russi si starebbero ritirando da Kiev. L'esercito di Vladimir Putin starebbe avvandonando il Nord del Paese, dove anche la regione di Sumy è tornata del tutto in mano alle autorità ucraine. A confermarlo il governatore della regione, Dmytro Zhyvytskyi, sul proprio canale Telegram: "Se sentite esplosioni, si tratta dei soccorritori e dei genieri che stanno lavorando. Stanno neutralizzando le bombe che i militari russi hanno lasciato sulla nostra terra". 

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