Di male in peggio?

Vladimir Putin, "i successori se muore o viene deposto": spuntano due nomi "duri e aggressivi"

Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina sono diventate sempre più accreditate le voci secondo cui Vladimir Putin soffrirebbe di gravi problemi di salute. C’è chi ha parlato del morbo di Parkinson e chi invece di qualche forma di tumore: fatto sta che il presidente russo è vivo e vegeto, nonostante gli analisti e gli esperti di tutto il mondo si affannino a ricercare qualche segno di malattia nelle sue rare uscite pubbliche.

 

 

Ma che cosa succederebbe se Putin dovesse morire, o comunque dovesse essere deposto? La seconda ipotesi non è così campata per aria, dato che il leader del Cremlino potrebbe essere ritenuto l’unico responsabile di un’operazione oggettivamente fallimentare in Ucraina, rispetto a quelli che erano gli obiettivi iniziali (ovvero prendere Kiev e far sparire Zelensky). Secondo il professor Whitmore, esporto di politica interna russa della Oxford University, i due più probabili sostituti di Putin potrebbero essere ancora più duri e aggressivi di lui. Il presidente russo, 69 anni, non ha ancora nominato un successore ufficiale, il che significa che a breve termine il primo ministro Mishustin assumerebbe automaticamente il potere se Putin morisse o non fosse più in grado di governare.

 

 

Secondo Whitmore uno dei successori più probabili sarebbe Nikolai Patrushev, ex ufficiale del Kgb e attuale segretario del Consiglio di sicurezza. Patrushev è considerato uno dei principali artefici della strategia di guerra in Ucraina, nonché l’uomo che ha convinto Putin che Kiev era dominata dai neonazisti. L’altro possibile successore è ben noto a livello occidentale: si tratta di Sergei Shoigu, ministro della Difesa nonché figura considerata di alto profilo in Russia. “È visto come un volto popolare e accettabile”, ha dichiarato il professor Whitmore.