I soldati del Battaglione Azov guidati dal comandante Denis Prokopenno usavano i civili ucraini di Mariupol come scudi umani. L'accusa arriva da Zamid Alievich Chalaev, comandante delle truppe cecene che combattono a fianco dei russi nel Donbass e in Ucraina. "La Repubblica di Cecenia fa parte della Federazione russa e quando la Russia è in pericolo il popolo ceceno ha il dovere di correre in soccorso. Per questo sono qui", spiega in una intervista al Giornale.
Ora il nemico sono i "nazisti ucraini": "Ho partecipato personalmente ai combattimenti di Mariupol e ho visto come andavano le cose. Il reggimento Azov usava i civili come scudi umani, impediva loro di fuggire e sparava su chi tentava di farlo. Mentre ero lì ho ascoltato una comunicazione tra un unità di quel reggimento. Volevano sapere cosa fare di un furgone diretto fuori città e il comando ha ordinato di distruggerlo nonostante fosse pieno di civili. Noi non abbiamo mai fatto cose del genere, abbiamo sempre contribuito all'evacuazione dei civili".