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Vladimir Potanin, l'oligarca russo "salvato da Bill Gates"? Un clamoroso sospetto

sabato 11 giugno 2022

2' di lettura

Non tutti gli oligarchi russi sono "nemici" dell'Occidente: alcuni di loro, pur vicini al Cremlino, sono stati graziati dalle sanzioni europee, inglesi e americane scattate dopo l'invasione dell'Ucraina. Motivo? Erano indispensabili in ambienti influenti della nostra economia. Sulla Stampa Jacopo Iacoboni snocciola qualche nome pesantissimo: "Perché Boris Johnson non ha sanzionato il suo oligarca russo preferito, Alexander Lebedev, ex colonnello del Kgb a Londra, poi banchiere, da cui Johnson andava a feste allegre nelle ville italiane del figlio Evgheny in Umbria, solo e senza scorta?". E ancora, c'è il caso di Dmitry Rybolovlev, miliardario russo nonché proprietario del club di calcio del Monaco, che "aveva fatto grandi favori a Trump e a una parte trumpiana ancora evidentemente presente nell'amministrazione americana". 

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E nella lista c'è anche Vladimir Potanin, 61 anni, patrimonio netto di 28,9 miliardi di dollari. Soltanto il Canada ha deciso di sanzionare l'ex alto funzionario sovietico ed ex vice-primo ministro di Boris Eltsin nel 1996 e nel 1997, di fatto il "re" delle privatizzazioni russe. Ex grande finanziatore delle Olimpiadi di Sochi, Potanin è soprattutto il capo della Norilsk Nickel, il più grande produttore mondiale di nichel. "Fondamentale per semiconduttori e industria informatica", suggerisce Iacoboni. E in rete, non è un caso, molti complottisti associano il nome di Potanin a Bill Gates, il patron della Microsoft già finito nel mirino delle più scatenate (e scapestrate) teorie dei dietrologi sulla pandemia Covid. Peraltro, Potanin è anche uno dei maggiori foraggiatori del sistema di arte e gallerie americano. Di santi in Paradiso, insomma, non ha che l'imbarazzo della scelta.

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Come Potanin, si è salvato anche Igor Altushkin, "il fondatore e il maggiore azionista della Russian Copper Company, il terzo produttore di rame del paese. È un sostenitore chiave della Chiesa ortodossa russa. Colpire il rame è rischioso, perché serve nell'industria dei computer

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