Campagna d'odio

Giorgia Meloni, Hollande su Repubblica: "Un governo al servizio di Putin"

"Putin ora spera e lavora per una vittoria delle estreme destre in Italia". Repubblica mette altro fango nel ventilatore acceso da settimane contro Giorgia Meloni e questa volta si affida all'ex presidente francese François Hollande. Secondo l'ex leader socialista (letteralmente travolto dal gossip sentimentale e dai suoi flop politici quando era all'Eliseo) "il risultato delle elezioni italiane sarà seguito in Francia con grande attenzione, potrebbe prefigurare quello che rischia di succedere qui nel 2027". Lo spauracchio di Marine Le Pen, insomma, è più vivo che mai e la vittoria della Meloni sarebbe vista Oltralpe come un minaccioso "antipasto".

 

 



L'ex presidente ha sostenuto che "l'esempio italiano può rafforzare la strategia che la Le Pen ha intrapreso da dieci anni, ovvero presentarsi come un partito tra i tanti, prendendo in prestito dalla sinistra il discorso sociale e dalla destra le invettive sulla sicurezza e l'immigrazione". Sulla guerra in Ucraina, Hollande ha sottolineato che "l'Italia ha mantenuto una posizione netta con Mario Draghi: le sanzioni sono state approvate e il governo è stato molto duro con Putin. Ma ora? Il leader russo punta sul sentimento di stanchezza che può insinuarsi in Italia e nelle nostre opinioni pubbliche. Il problema tra democrazie e regimi autoritari è il rapporto con il tempo". Scorda, però, la posizione netta assunta da Fratelli d'Italia sulla politica estera, una linea filo-Ucraina e filo-Nato senza tentennamento alcuno.

 

 

 

 

Sulle forze politiche italiane che evidenziano come l'effetto delle sanzioni si faccia sentire più sugli europei che sui russi, l'ex presidente ha dichiarato che "Salvini è al servizio diretto della strategia di Putin. Il leader russo sta aspettando e lavorando per l'arrivo dell'estrema destra che quando sarà al potere potrebbe fare i suoi interessi, ovvero mettere in discussione il principio stesso delle sanzioni. Questo è il rischio del nuovo governo italiano: sceglierà la rinuncia e il disonore? È l'esempio peggiore che ci potrebbe essere".