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Ucraina, "i russi l'hanno confermato": colpo di scena, Putin perde tutto?

L'invasione ucraina si è dimostrata più difficile del previsto per Vladimir Putin. Dopo le perdite sul campo, i russi devono fare i conti con i contrattacchi delle truppe di Volodymyr Zelensky. L'ultimo avrebbe visto l'esercito impegnato a Izyum, dove, stando a fonti di Kiev, "le truppe russe si stanno ritirando". Addirittura - riporta Ukrainska Pravda - Mosca si starebbe ritirando anche da alcuni altri insediamenti nella regione di Kharkiv. Voci confermate anche dal primo viceministro dell'Informazione dell'autoproclamata repubblica separatista filorussa di Donetsk, Danylo Bezsonov. È lui ad ammettere che questo "è il risultato di errori dell'alto comando", ma ora "la cosa principale è ammettere gli errori e trarre le giuste conclusioni".

 

 

A fargli eco il capo dell’amministrazione filorussa di Izyum, Vladimir Sokolov: "La situazione è molto difficile. Nelle ultime due settimane la città è stata sotto continui bombardamenti delle forze ucraine con munizioni straniere: (lanciarazzi) Himars e (obici) M777 da 155 mm, che hanno causato distruzione e un gran numero di morti e feriti". Le truppe ucraine, infatti, sono entrate nella città costringendo i nemici a ritirarsi: "Abbiamo appena iniziato a sgomberare la città. Sono arrivate le prime unità militari", ha detto un ufficiale raggiunto dalla Cnn secondo cui "il centro città è libero". Lo dimostrerebbero alcuni video pubblicati su Telegram. Qui gli ucraini si mostrano di fronte al cartello di Izyum, la città orientaleal confine tra le regioni di Kharkiv e Donetsk e sotto l'occupazione russa da oltre 5 mesi.

 

 

Di fronte a una vera e propria sconfitta, ai russi non tocca che rispondere: "Le truppe  si stanno riorganizzando nei pressi di Balakliya e Izyum per aumentare gli sforzi in direzione di Donetsk, in modo da raggiungere gli obiettivi dell'operazione militare speciale di liberare il Donbass". Eppure le parole del ministero della Difesa di Mosca guidato da Sergej Shoigu appaiono come un colpo basso per lo zar, convinto di poter prendere l'Ucraina nel giro di poche settimane.