Le prospettive della guerra

Zelensky, la doccia gelata dalla Croazia: "Cosa è chiaro ormai"

I carri armati messi a disposizione dal governo della Gran Bretagna arriveranno in Ucraina tra qualche settimana. I 14 tank saranno in prima linea contro i russi "probabilmente verso Pasqua", come anticipato dal ministro della Difesa britannico Ben Wallace secondo quanto riportato dal Guardian. Ed è forse questa l'unica buona notizia per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in una giornata ricca di docce fredde sul piano della diplomazia internazionale.

Innanzitutto, dalla Germania. "Non è il momento adatto per questa discussione", è la risposta raggelante della portavoce del governo tedesco Christiane Hoffmann in conferenza stampa a Berlino, alla domanda su un possibile invio di caccia da combattimento all'Ucraina, come richiesto a gran voce da Kiev. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz "ha già detto tutto a riguardo". Scholz ha chiarito molto presto che "non si parla di caccia da combattimento", ha sottolineato ancora Hoffmann, aggiungendo che il cancelliere ha anche invitato a stare attenti a una "corsa al rilancio" per quanto riguarda la discussione sugli armamenti da consegnare a Kiev. "Continuiamo anche a sottolineare che in Europa la Germania è probabilmente il più grande sostenitore dell'Ucraina insieme al Regno Unito e che, con le prossime spedizioni di Leopard, penso che diventerà il Paese che fornisce più sostegno all'Ucraina", ha aggiunto la portavoce. 

Da Zagabria, poi, arrivano dichiarazioni ben poco rassicuranti anche per l'Unione europea. Zoran Milanovic, presidente della Croazia, ha criticato i Paesi occidentali per avere fornito all'Ucraina carri armati pesanti e altre armi, ed ha affermato che la Crimea "non farà mai più parte dell'Ucraina". Parlando con i giornalisti, Milanovic ha detto di essere "contro l'invio di armi letali" a Kiev, che avrebbe l'unico effetto di "prolungare la guerra". Il sostegno militare occidentale all'Ucraina "è profondamente immorale perché non c'è soluzione" alla guerra, ha spiegato Milanovic, aggiungendo che l'arrivo dei carri armati tedeschi in Ucraina servirebbe solo ad avvicinare la Russia alla Cina. Riferendosi alla Crimea, la penisola del Mar Nero annessa dalla Russia nel 2014, ha quindi aggiunto: "È chiaro che la Crimea non farà mai più parte dell'Ucraina".