Continua a essere alta la tensione nei pressi di Taiwan. Nelle ultime ore è stata registrata una nuova incursione di aerei militari cinesi vicino all’isola: per l’esattezza sono 22 i velivoli dell’esercito di Pechino segnalati dal ministero della Difesa di Taipei, 13 dei quali hanno attraversato la linea mediana nello stretto di Taiwan o sono entrati nella zona aerea di Difesa. Inoltre gli aerei militari hanno eseguito pattugliamenti congiunti per il combattimento con cinque unità navali della marina cinese.
Taiwan ha risposto a queste attività alzando i caccia e schierando i missili: insomma, la situazione sta diventando sempre più tesa, con la Cina che con queste manovre sta tenendo alta la pressione. Tra i mezzi impiegati in queste ore da Pechino ci sono anche un drone da combattimento e uno da ricognizione. Il numero di incursioni odierne è addirittura superiore a quello di ieri, quando Taiwan aveva rilevato sette aerei cinesi vicino all’isola. Un aumento non casuale, ma che è diretta conseguenza dell’ultima approvazione degli Stati Uniti alla vendita di un pacchetto di armi a Taiwan dal valore di mezzo miliardo di dollari.
Nel pacchetto sono inclusi sistemi di ricerca e tracciamento a infrarossi per i caccia F-16 e varie attrezzature che hanno irritato ulteriormente la Cina. Quest’ultima continua a considerare Taiwan parte integrante del suo territorio ed è convinta che sia destinata alla “riunificazione”: di conseguenza si oppone a qualsiasi contatto ufficiale tra l’isola e gli Stati Uniti, soprattutto se si parla di vendita di armi.