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Mar Rosso, petroliere sotto attacco degli Houthi: prezzo del greggio alle stelle

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In aumento i prezzi del petrolio dopo lo stop al passaggio delle petroliere nel Mar Rosso. La decisione delle compagnie petrolifere e dei proprietari di petroliere, che hanno sollevato non poche preoccupazioni di interruzione delle forniture di greggio, è dovuta ai crescenti attacchi contro le navi mercantili da parte dei militanti Houthi dello Yemen. La situazione, che pare essere esplosiva, li ha spinti a tenersi alla larga, almeno per il momento, dal Mar Rosso. Questo, però, ha inevitabilmente avuto delle conseguenze sui prezzi del petrolio, che in pochissimo tempo sono saliti del 3,5%, con i futures del greggio WTI fino a 74,2 dollari al barile e quelli del Brent a 79,2. 

Ad interrompere le spedizioni attraverso il Mar Rosso sono state le compagnie BP ed Equinor, mentre Euronav - sempre a livello precauzionale - ha deciso di tenere temporaneamente le sue navi lontane da quell'area. Sui prezzi del petrolio, però, hanno influito non solo gli attacchi degli Houthi ma anche le ultime mosse della Russia, che ha annunciato tagli più profondi alle esportazioni di petrolio a dicembre, proprio con l’obiettivo finale di aumentare i prezzi. Tra l'altro, Mosca ha anche sospeso una parte significativa dei carichi di greggio degli Urali a causa di una tempesta. 

Il preoccupante rialzo, inoltre, riguarda anche il gas: i contratti future con consegna a gennaio oltrepassano i 37 euro, facendo segnare così un +12%, dopo aver toccato in avvio di giornata un minimo a 32 euro al megawattora.

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