All'angolo

Joe Biden, cambio in corsa? Problemi di salute, chi può prendere il suo posto

La corsa di Joe Biden alle presidenziali statunitensi del 2024 è piena di ostacoli, molti dei quali derivano dalla sua età e dalle sue condizioni di salute. Il capo della Casa Bianca, infatti, ha oggi 81 anni e, se venisse rieletto a novembre, potrebbe governare fino a 85 anni. Ecco perché nel frattempo spuntano altri nomi di possibili candidati tra i dem. La discussione all'interno del partito democratico sarebbe piuttosto accesa, anche perché il repubblicano da battere è ancora una volta Donald Trump. Le primarie, in ogni caso, sono già cominciate e non possono essere presentate altre candidature. L’unica possibilità per cambiare le carte in tavola è un ritiro di Biden a ridosso o durante la convention democratica del prossimo agosto. 

I nomi alternativi a Biden sono soprattutto due: quelli dei governatori della California e del Michigan, Gavin Newsom e Gretchen Whitmer. Mentre non si è mai spenta la speranza di una discesa in campo della ex first lady Michelle Obama. Tutto, però, dipende da Biden che, a quanto pare, non avrebbe alcuna intenzione di fare passi indietro. E lo ha dimostrato con le dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni, quando ha definito "commenti impropri" le parole del procuratore speciale Robert Hur. Quest'ultimo, infatti, aveva parlato del presidente come di "un vecchio con la memoria deteriorata". 

 

 

 

Nel frattempo, però, Biden starebbe perdendo il favore anche dei media liberal. Basti pensare, per esempio, che il New York Times ha definito un "disastro politico" la conferenza stampa convocata dal presidente per replicare, infuriato e offeso, al procuratore Robert Hur. Per un'altra importante rivista liberale, The Atlantic, la questione della senilità di Biden non può più essere ignorata. E non sono mancati commenti critici neppure su Guardian e Politico.com. L'ultima gaffe, che contribuisce a far vacillare la sua posizione, risale a ieri, quando Biden ha chiamato Al-Sisi presidente del Messico anziché dell’Egitto.