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Tusk avverte l'Europa: "Russia? Siamo in era prebellica, ogni scenario possibile"

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"L'Europa è entrata nell'era prebellica". Secondo Donald Tusk, premier della Polonia ex presidente del Consiglio Ue, dal 24 febbraio 2022 giorno dell'attacco della Russia a Kiev l'Occidente ha voltato pagina e ora "può succedere di tutto", compresa una guerra nel Vecchio continente. 

Intervistato da Repubblica, Tusk usa toni perentori e inquietanti: "Non voglio spaventare nessuno - premette il leader polacco, che nelle scorse settimane aveva incontrato il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron in un assai contestato vertice a tre in chiave anti-russa -, ma la guerra non è più un concetto del passato. E' reale, è già iniziata più di due anni fa. La cosa più preoccupante è che ogni scenario è possibile. E' la prima volta dal 1945 che ci troviamo in una situazione del genere. So che sembra devastante, soprattutto per i più giovani, ma dobbiamo abituarci mentalmente all'arrivo di una nuova era. E' l'era prebellica. Non sto esagerando. Sta diventando ogni giorno più evidente". 

 

 

 

Il tema sul tavolo è una eventuale sconfitta dell'Ucraina nel conflitto con il Cremlino. Uno scenario che cambierebbe tutto anche a livello globale: "Abbandoniamo i 'se'. Il nostro obiettivo principale deve essere quello di proteggere l'Ucraina dall'invasione russa e di tutelare la sua indipendenza e integrità. Il destino dell'Ucraina è soprattutto nelle nostre mani. Non mi riferisco alla sola Polonia o all'Ue, ma all'intero Occidente".

 

 

 

Inevitabile, nell'intervista al quotidiano diretto da Maurizio Molinari, anche un riferimento alla politica italiana. Il leader centrista polacco ha detto di aver apprezzato le posizioni filo-europeiste e filo-ucraine della presidente del consiglio Giorgia Meloni, ma che avrebbe difficoltà ad accettare i suoi metodi nella politica interna. "Voglio lavorare a stretto contatto con la premier Meloni. Ha già dimostrato che, quando si tratta di geopolitica e di interessi comuni è più europeista e responsabile di quanto ci si aspettasse. Farò tutto il necessario per sviluppare le relazioni italo-polacche e per fare dell'Italia un attore importante in Europa. Sto preparando una visita a Roma, cercherò di fugare personalmente tutti i dubbi sul Triangolo di Weimar". 

 

 

 

"Conosco Meloni da troppo poco tempo - ha continuato - per poter dare un giudizio. Ma da quello che sento dire dai suoi omologhi, non solo nel Ppe, anche dai socialisti e dai liberali, è che il ruolo positivo di meloni e Bruxelles, nel Consiglio europeo è ampiamente apprezzato. Sono rimasto colpito quando l'ho sentita parlare pubblicamente a sostegno dell'Ucraina. Ha difeso con passione le scelte filo-ucraine nel Parlamento italiano. A livello internazionale, le sento fare solo dichiarazioni europeiste. Ma Meloni è certamente consapevole che avrei difficoltà ad accettare le sue opinioni e i suoi metodi nella politica interna".

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