Un missile israeliano colpisce e fa collassare un edificio di otto piani nel centro di Beirut, in Libano. Obiettivo di Tel Aviv uno dei massimi vertici di Hezbollah. Tutto inizia con la conferenza stampa convocata da uno dei portavoce sopravvissuti di Hezbollah, Mohammad Afif, dopo settimane di silenzio, al confine con il quartiere fantasma di Dahieh. Nei primi minuti dell'incontro Afif rivendica l’attacco alla casa del premier israeliano Benjamin Netanyahu a Cesarea: "Il Partito di Dio e non l’Iran ha realizzato il colpo. Il nostro ordigno è esploso proprio davanti alla sua camera da letto".
Trascorso un quarto d'ora dall'inizio dell'incontro con la stampa, i presenti leggono sui loro cellulari l'alert del responsabile ebraico del rapporto con i media arabi. "Fra pochi minuti verrà colpito un edificio a Beirut. Se tenete alla vostra vita allontanatevi", recita il messaggio. A quel punto parte il fuggi fuggi: anche Afif scappa, sale a bordo di un’auto senza farsi vedere dai droni israeliani. L'area si svuota in pochissimo tempo. E 15 minuti dopo l'avviso, arriva puntuale il missile che distrugge un condominio di almeno 8 piani. Il bombardamento è stato addirittura ripreso da un gruppo di persone rimasto a guardare. In serata Israele conferma l'uccisione di Hashem Safieddine, il presunto successore del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah.
BREAKING: ISRAEL just BOMBED a civilian building in central Beirut, Lebanon. pic.twitter.com/AYKzCulZti
— Jackson Hinkle (@jacksonhinklle) October 22, 2024