George Simion ha trionfato al primo turno delle presidenziali in Romania e ora non resta che attendere il ballottaggio. Un risultato, quello del leader dell'ultradestra, che ha subito scatenato le reazioni della sinistra. E c'è addirittura chi punta a mettergli i bastoni tra le ruote. Nonostante il successo alle urne, per Simion "non c'è tempo per festeggiare. Lo faremo quando la Romania eviterà la bancarotta e tornerà alla normalità". Raggiunto dal Corriere della Sera, il leader dell'Alleanza per l'Unione dei Romeni ammette che "nessuno si aspettava un tale successo. È il segno che i romeni vogliono cambiare il governo".
Sulla politica estera Simion ha le idee chiare e dice di ispirarsi a Giorgia Meloni: "Avremo la stessa linea in politica estera dell'Italia. Adotteremo la stessa strategia di Meloni". E questo vale anche sull'Ucraina: "Saremo nella stessa posizione solo se gli ucraini rispetteranno i diritti delle minoranze, perché abbiamo mezzo milione di romeni lì e loro non rispettano i loro diritti in materia di chiesa e scuola: cercheremo di imporlo alla parte ucraina. Ma siamo sulla stessa lunghezza d'onda nel condannare la guerra di aggressione russa contro l'Ucraina. Sosteniamo una Nato forte e sosteniamo un'alleanza forte con l'amministrazione di Trump". Sulle politiche di difesa, il leader nazionalista, poi, sottolinea: "Voterò contro il riarmo dell'Unione europea perché per scopi militari abbiamo la Nato e non serve creare una nuova forma di alleanza militare".
D'altronde per il deputato "la Nato è vitale per la Romania, per la Polonia, per gli Stati baltici per via della Russia". Quest'ultima "è un pericolo. Ma il pericolo più grande è avere due blocchi geopolitici separati, avere l'Unione europea e gli Stati Uniti come avversari. Il nostro obiettivo nell'Ecr (il gruppo europarlamentare dei Conservatori e riformisti) e come presidente della Romania (se confermato al ballottaggio) è mantenere unito il mondo libero, mantenere le relazioni transatlantiche, proprio come sostiene Giorgia Meloni".