Va bene riarmarsi, dicono i tedeschi, anzi è doveroso anche per il bene dell’economia nazionale, va bene essere “pronti” per la guerra, ma partire per il fronte con il fucile in spalla quello proprio no, ci vada qualcun altro a morire per la Patria. Ebbene sì, un sondaggio dell’Insa, istituto di ricerca e di mercato tedesco, commissionato dalla ZDF, dimostra che i tedeschi non sono più quelli di una volta, di fare la guerra non ne hanno nessuna voglia. Il 70% di loro infatti è favorevole a maggiori spese militari, il 50% dice che bisogna essere pronti alla guerra, ma solo 29% ha dichiarato di essere personalmente disposto a imbracciare le armi per difendere la Germania. Una minoranza ragguardevole direte voi, che basterebbe e avanzerebbe per una Paese che conta oltre 80 milioni di abitanti, ma bisogna considerare l’altra faccia della medaglia, e cioè che secondo lo stesso sondaggio c’è una larga maggioranza che si oppone, cioè il 54% della popolazione.
Ancora più singolare è scomporre questi dati per partito di appartenenza. Convinti della necessità di preparare la Germania alla guerra sono praticamente tutti i partiti dell’ “arco costituzionale”, con percentuali che vanno dal 67% della CDU/CSU al 57% dell’SPD, ma se i Verdi sono convinti sostenitori del riarmo con il 65%, solo il 30% di loro difenderebbe il Paese. Ancora più interessante il fatto che solo il 40% degli elettori dell’Afd sono favorevoli a preparare la Germania alla guerra, il 54% è invece contrario. Ma non erano neonazisti, quindi inclini alla violenza e guerrafondai per definizione? Anche sotto il profilo territoriale ci sono delle enormi differenze: la maggioranza assoluta a ovest (52%) è favorevole alla preparazione al conflitto, mentre a Est, la parte più esposta a un eventuale attacco russo, c’è una maggioranza relativa contraria del 37%. A dispetto della parità di genere lo stesso sondaggio ci dice anche che il 61% delle donne tedesche si rifiuterebbe di difendere la Germania con le armi, mentre il 17% sarebbe disposto a farlo. Le premesse del potenziamento militare tedesco dunque non sono le migliori, perché senza un esercito serio e motivato anche i migliori degli armamenti non servono a nulla. Berlino vanta attualmente una forza militare in servizio attivo di circa 180mila uomini.
La Francia ne ha circa 250mila. Il ministro della Difesa Boris Pistorius ha recentemente annunciato che l’obiettivo è quello di reclutare circa 60mila nuovi militari, ovvero circa un terzo delle forze attuali. Un’impresa che sulla carta sembrerebbe alla portata ma risulta ardua in un Paese che nonostante la crisi industriale ha ancora una forte carenza di manodopera con il risultato che l’arruolamento non può contare sulla più classica delle motivazioni, la mancanza di lavoro. C’è poi anche un grosso problema di organizzazione. Il Financial Times ha rivelato che le rigide norme dell’Unione Europea sulla privacy hanno impedito all'Associazione dei riservisti delle forze armate tedesche di rimanere in contatto con quasi un milione di persone che avrebbero potuto contribuire a rafforzare le forze di riserva del Paese. «Abbiamo perso i loro contatti», ha detto il capo dell’Associazione Patrick Sensburg, «è pazzesco».