Quale scenario per l'Iran dopo attacchi e contrattacchi con Israele? Al momento il regime della Repubblica islamica sarebbe mutilato dopo che i raid di Tel Aviv hanno ucciso una ventina di uomini a capo degli apparati strategici del Paese. Per questo non è escluso che tra gli obiettivi israeliani non ci sia solo la distruzione del programma nucleare e missilistico di Teheran, ma anche la destabilizzazione e il rovesciamento del regime. Ecco perché nel mirino di Tel Aviv potrebbe finirci anche il secondogenito nonché erede della Guida suprema Ali Khamenei, Mojtaba.
In un altro scenario, invece, si ipotizza l'uccisione dell’ayatollah, che in ogni caso non rappresenta un bersaglio facile nemmeno per il Mossad, i servizi segreti israeliani. Il motivo? Gli altissimi livelli di sicurezza che lo proteggono. L’uccisione del leader che guida la Repubblica islamica dal 1989 avrebbe delle conseguenze a dir poco pesanti. Secondo lo scrittore ed esperto Arash Azizi, "c'è la possibilità che l’uccisione di Khamenei sia talmente destabilizzante da spingere anche altri elementi all’interno del regime a farsi avanti e a cambiare il sistema. In tal caso, il vero potere potrebbe non risiedere più nell’ufficio della Guida Suprema", ha detto al Corriere della Sera. In particolare, potrebbero nascere lotte interne che avrebbero delle gravi ripercussioni anche a livello regionale, vista l’influenza del Paese su Iraq, Libano, Siria e Yemen.
"Un’altra opzione è il colpo di Stato. Le fazioni militari e coloro che sono legati agli oligarchi iraniani potrebbero prendere il controllo", ha proseguito Azizi, ricordando che comunque in Iran non esiste un leader dell’opposizione, dal momento che è vietato opporsi alla Guida suprema. Oggi, però, pur essendo stati colti di sorpresa e in qualche modo indeboliti, i leader della Repubblica Islamica non possono permettersi di mostrarsi fragili. E infatti sembrano puntare dritti verso l’escalation.