Una telefonata di minacce, pochi secondi di terrore, una sola possibilità per salvarsi: fuggire. Sembra un film di Steven Spielberg, invece è la clamorosa realtà nascosta dietro l'operazione Rising Lion, l'attacco totale di Israele contro l'Iran. Non solo i missili e i droni, ma anche una pazzesca attività dell'intelligence israeliana sul campo, a Teheran, con agenti infiltrati e sotto copertura capaci di colpire i papaveri del regime di Khamanei direttamente nelle loro case, guidando l'offensiva in tempo reale.
E' il Washington Post a rendere noto un dettaglio esemplare della strategia di Gerusalemme, iniziata subito dopo la prima durissima ondata di "strike" contro i centri di comando della Repubblica islamica. Entra in azione il Mossad: gli 007 israeliani chiamano al telefono i generali iraniani scampati all'attacco. Il messaggio più o meno testuale, è questo: "Sono quello che ha mandato all'inferno i suoi colleghi, ha 12 ore per salvarsi". A essere raggiunti sono circa 20 comandanti dell'esercito di Teheran, il tentativo è chiaro. Decapitare il regime con le buone (promettendo una via di fuga pacifica, di fatto una resa dei fedelissimi dell'ayatollah) o con le cattive, con il piombo.
"Hai 12 ore di tempo per registrare un video e dissociarti dal regime, a quel punto sarai al sicuro con tutta la tua famiglia". Il generale in questione, spiega il telefonista israeliano secondo il WP, avrebbe dovuto poi inviare lo "spezzone" su Telegram, da diffondere in rete per certificare il crollo della rete militare intorno alla Guida Suprema.
A condire la telefonata, sottolinea Guido Olimpio sul Corriere della Sera, particolari particolarmente macabri e per così dire "convincenti": "Ti sto chiamando dal paese che appena due ore fa ha mandato all'inferno uno dopo l'altro Bagheri, Salami, Shamkani". Nomi e morti illustri, lo spauracchio per eccellenza tra i pasdaran: è l'operazione panico messa al tappeto dal Mossad, che non comprende solo autobombe e attentati. Il generale israeliano autore della telefonata è rimasto sconosciuto, ovviamente, ma è ancora in vita.