Insospettabili infiltrati per il Mossad. Un marchio di fabbrica. Il punto è che per permettere di localizzare le residenze degli uomini chiave del regime e degli scienziati che lavoravano all'atomica, il servizio segreto dello Stato d'Israele ha reclutato uomini e soprattutto donne selezionati in Paesi insospettabili e addestrati per anni prima di entrare in azione. La conferma - fa sapere Repubblica - è arrivata lo scorso anno, quando una rete di spie israeliane è stata arrestata in Turchia: erano in gran parte cittadini palestinesi o siriani, ingaggiati dall'intelligence dello Stato ebraico.
Per le missioni in Iran, infatti, sarebbero stati selezionati giovani appartenenti alle minoranze sciite dell'Afghanistan, della diaspora libanese e delle repubbliche ex sovietiche dell'Asia. Non solo, perché oltre a loro ci sarebbero europei, sudamericani e arabi, scelti tra cittadini di Paesi con forti interessi economici a Teheran che quindi possono più facilmente trovare una copertura.
Tra le migliori per essere arruolate ci sarebbero le ragazze, abili nel farsi invitare nelle ville dei potenti sulle colline della capitale quanto nel costruire ordigni o sparare con precisione. Alcune, addirittura, nella notte tra giovedì e venerdì avrebbero "marchiato" con puntatori laser le abitazioni dei leader dei pasdaran: una traccia seguita dai missili "Spice" sganciati dai caccia della prima ondata. Altre anocra hanno accompagnato nel deserto le pattuglie di incursori scesi dal cielo per colpire alle spalle i semoventi della contraerea e spargere nugoli di droni killer in prossimità dei nascondigli dei missili balistici.
Nel frattempo le autorità iraniane hanno giustiziato un uomo ritenuto colpevole di spionaggio per conto dell'agenzia di intelligence israeliana Mossad. Lo ha riportato l'agenzia di stampa iraniana "Fars", che ha identificato l'uomo come Esmail Fekri. Si tratta della terza esecuzione nelle ultime settimane legata a presunte attività di spionaggio per conto di Israele.