La crisi demografica sta diventando un problema per Vladimir Putin. La riprova? Una manina ha ben pensato di far sparire il dato sulle nuove nascite dai rapporti sulla situazione socioeconomica che il Servizio federale delle statistiche statali (Rosstat) pubblica mensilmente. In quello di maggio manca qualsiasi numero riferito alla popolazione russa: nascite, decessi, matrimoni e divorzi.
Nel precedente, quello sulle variazioni demografiche, i dati riportati non venivano divisi per regioni. Successivamente anche i numeri generali sono stati censurati. "Siamo stati del tutto privati delle informazioni sulla quantità degli abitanti del nostro Paese", hanno lamentato gli analisti del centro studi MMI con il Moscow Times. Insomma, la scelta dello zar non è passata inosservata e in molti sospettano che dietro ci sia una pesante crisi.
Basti pensare a quando Stalin occultò il censimento che mostrava quante vittime avesse fatto il suo regime, e ne fucilò gli autori. La storia dunque insegna che se una statistica viene cancellata il motivo è che rivela una verità sgradita al Cremlino. Del resto - ricorda La Stampa -, non è la prima volta il governo russo compie operazioni del genere. Il Cremlino aveva già secretato negli ultimi anni molti dati giudicati "sensibili", da quelli delle perdite al fronte a quelli sulla spesa militare: più di un terzo delle voci della finanziaria approvata dalla Duma non sono specificate nel dettaglio. Ecco allora che la sparizione dei numeri sulle morti e le nascite indica una voragine demografica legata alla guerra ancora in corso. Nel primo trimestre del 2025 si erano registrate 289 mila nascite contro 472 mila morti, con una decrescita demografica di 183 mila, compensata però per i due terzi da 122 mila immigrati. Una tendenza negativa che dura da decenni, e il governo aveva già previsti che nei prossimi vent'anni i russi si sarebbero ridotti a 138, 8 milioni.