L'accordo sui dazi fra Stati Uniti e Ue "è completamente umiliante per gli europei, poiché è vantaggioso solo per gli Stati Uniti". A dirlo è Dmitry Medvedev. L'ex presidente russo contesta la "rimozione della protezione del mercato europeo azzerando i dazi sui prodotti americani". Il motivo? "Crea enormi costi aggiuntivi per l'industria e l'agricoltura in molti Paesi dell'Ue per finanziare la costosa energia americana e reindirizza un potente flusso di investimenti dall'Europa agli Stati Uniti". L'attuale vice presidente del Consiglio di sicurezza russo si rivolge allora direttamente agli europei: "È ora che prendano d'assalto Bruxelles e impicchino tutti i commissari europei, inclusa, ovviamente, la vecchia pazza lady Ursula, ai pennoni delle bandiere dei Paesi dell'Ue. Non servirà a niente, certo, ma almeno sarà divertente".
Parole forti contro Ursula von der Leyen che, sempre a suo dire, ha firmato un accordo "chiaramente di natura anti-russa, vietando l'acquisto del nostro petrolio e gas. Ma se per Trump si tratta principalmente di affari, per la vecchia signora pazza d'Europa fa parte di un'ideologia neonazista che colpisce il benessere dei suoi stessi cittadini".
Stando alle stime si tratta di 750 miliardi di euro di materie prime energetiche, "petrolio, gas e nucleare", che gli Usa dovrebbero vendere all'Unione Europea in tre anni. Questi - ha già precisato Von der Leyen - non costituiscono un "impegno" dell'Ue, perché non sarà la Commissione Europea ad acquistarle, bensì "le compagnie" private europee. In ogni caso l'accordo si fonda anche sulla necessità dell'Unione di porre fine all'importazione di materie prime dalla Russia. Questa la scelta contestata da Medvedev.