Intanto la guerra continua. Per terra, dove Mosca vanta avanzate che secondo gli ucraini sarebbero dovuti soprattutto ad avanguardie suicide: con il compito di piantare bandiere su posizioni conquistate per il tempo sufficiente a filmarle, prima di venire sterminate. La maggior parte di tali attacchi si registrano nell'area di Pokrovsk, dove i russi hanno tentato una settantina di attacchi. La roccaforte, perno della difesa ucraina, da mesi è sotto minaccia, ma non cede. Ma, soprattutto, la guerra continua in cielo, con la differenza che mentre la Russia punta soprattutto ai civili, l'Ucraina picchia su infrastrutture. L'altra ieri notte, in particolare, droni russi hanno colpito la regione ucraina di Sumy, ferendo almeno 14 persone, tra cui una famiglia con tre bambini di 5 mesi, 4 e 6 anni. Le autorità locali parlano di 15 droni lanciati contro l'area di Okhtyrka. Un massiccio attacco di droni è stato lanciato anche sulla regione di Odessa, colpendo il distretto di Izmail. È stato un ferito ed è scoppiato un vasto incendio in un impianto di produzione di carburante ed energia. In tutto si parla di due missili e 93 droni, di cui sono stati abbattuto un missile e 62 droni. Ma gli altri hanno colpito una ventina di località.
Altri 270 droni e 10 missili erano stati lanciati mentre erano in corso i colloqui alla Casa Bianca, provocando otto morti e 54 feriti in 24 ore: il raid più pesante dal 31 luglio. Le difese ucraine hanno abbattuto o neutralizzato con sistemi di guerra elettronica sei missili e 230 velivoli senza pilota, ma quattro missili e 40 droni sono stati colpiti in 16 località, mentre i detriti dei velivoli distruttivi sono caduti in tre località. Un drone è caduto nel territorio polacco a Osiny. Il vice primo ministro e ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz ha denunciato la «provocazione» russa. Il bilancio delle vittime dal summit tra Trump e Vladimir Putin in Alaska di Ferragosto, sottolineano i media di Kiev, è salito così a 21 morti e quasi 100 feriti.
Ma se i russi puntano al morale, gli ucraini rispondono mirando all’economia. I prezzi all'ingrosso della benzina in Russia hanno raggiunto massimi storici la scorsa settimana, con i due indici dei costi medi nelle principali raffinerie del Paese passati a 885 e 995 dollari la tonnellata. E ciò è conseguenza dei continui attacchi dei droni ucraini, che hanno danneggiato unità chiave nelle raffinerie di Ryazan, Novokuibyshevsk e Saratov di Rosneft. Altri obiettivi di questo mese hanno incluso la raffineria Afipsky nel Territorio di Krasnodar, la raffineria di Ukhta di Lukoil nella Repubblica dei Komi, la stazione di pompaggio di Unecha nella regione di Bryansk, la raffineria di Volgograd di Lukoil e un altro impianto nel Territorio di Krasnodar. Solo nell'ultima settimana sono state colpite raffinerie con una capacità complessiva di circa 1,5 milioni di barili al giorno. Una fonte del settore ha dichiarato a Kommersant che la situazione è particolarmente grave perché coincide con il picco della domanda stagionale dovuta ai viaggi estivi e all'imminente raccolto. Gli operatori indipendenti del mercato, hanno aggiunto la fonte, non hanno «quasi più riserve».