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Macron attacca l'Italia e fa volare: Le Pen: il sondaggio-choc

di Albert Doinel martedì 2 settembre 2025

3' di lettura

Non è colpa di Giorgia Meloni se il debito pubblico francese è esploso negli ultimi anni arrivando a 3.345 miliardi di euro, pari al 114% del Pil, se Parigi ha un deficit del 5,8%, se il tasso di disoccupazione è salito al 7,9% nel 2025 (era del 7,4% nel 2024), se gli investimenti e l’export sono in netto calo, e se sempre più cittadini e grossi capitali francesi trovano l’Italia più attrattiva, in ragione di un sistema fiscale più favorevole e della stabilità politica incarnata dalla leader di Fratelli d’Italia e dai suoi alleati di governo.

PATRIMONI
Dovrebbe accettarlo anche il primo ministro francese, François Bayrou, invece di alzare il ditino contro l’Italia come ha fatto domenica sera da Matignon, sede del governo, ai microfoni delle quattro principali reti all-news di Francia. Sollecitato dagli intervistatori sulla tassazione delle grandi fortune per risanare le finanze, e in particolare sulla ricetta proposta dal Partito socialista- la “taxe Zucman”, una tassa annuale del 2% sui patrimoni superiori ai 100 milioni di euro che porta il nome dell’economista Gabriel Zucman - Bayrou ha detto che una supergabella per i più ricchi «minaccerebbe gli investimenti» in Francia, sarebbe «incostituzionale» e rischierebbe di incentivare l’esodo già in corso, o meglio «il nomadismo fiscale». Verso il Belgio, dove ha già trovato rifugio il capo del gruppo del lusso Lvmh Bernard Arnault? Verso l’Olanda? Il Lussemburgo?

L’Irlanda? Macché, verso «l’Italia», ha risposto il premier francese, che «oggi sta facendo una politica di dumping fiscale!». Al centro delle accuse del capo di governo di Parigi, che lunedì prossimo con ogni probabilità non sarà più primo ministro - ha chiesto la fiducia dell’Assemblea nazionale sulla sua proposta di manovra finanziaria per il 2026 e la maggioranza dei deputati ha già comunicato che voterà contro c’è la flat tax italiana sui redditi esteri per i neo-domiciliati ad alto patrimonio, introdotta con la legge di bilancio 2017 dall’allora primo ministro Matteo Renzi. In origine, l’imposta forfettaria era pari a 100mila euro all’anno, con un’estensione di 25mila euro per ogni familiare. Nel 2024, il governo Meloni l’ha raddoppiata a 200mila euro, ma la durata massima di applicazione resta di 15 anni. Il regime esenta inoltre i beneficiari dal pagamento delle tasse di successione sui beni non italiani. Per Bayrou, queste misure sono «dumping fiscale», fanno cioè concorrenza sleale e penalizzano la Francia: un’accusa intollerabile per il governo italiano.

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«Stupiscono le affermazioni, totalmente infondate, del primo ministro francese Francois Bayrou, secondo le quali l’Italia starebbe facendo “dumping fiscale”, penalizzando la Francia. L’economia italiana è attrattiva e va meglio di altre grazie alla stabilità e credibilità della nostra Nazione», ha reagito su X domenica sera il presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni. «L’Italia non applica politiche di immotivato favore fiscale per attrarre aziende europee e, con questo Governo, ha addirittura raddoppiato l’onere fiscale forfettario in vigore dal 2016 a carico delle persone fisiche che trasferiscono la residenza in Italia», ha ricordato Meloni al capo dell’esecutivo francese, sottolineando che è l’Italia, piuttosto, a essere penalizzata dai veri «paradisi fiscali europei».

SBALORDITO
La Lega di Matteo Salvini, in una nota, ha parlato di «grave e inaccettabile attacco all’Italia, ai suoi imprenditori e lavoratori» da parte di un governo francese «in piena crisi». Il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia Antonio Tajani si è detto a sua volta «sbalordito» dalle parole di Bayrou, frutto di un «ragionamento totalmente sbagliato». L’ultimo sondaggio dell’istituto Elabe per BfmTv che dà il Rassemblement national di Marine Le Pen e il suo alleato Éric Ciotti ampiamente in testa in caso di nuove elezioni legislative, 31% per cento dei suffragi contro il 14% del blocco macroniano (Renaissance, MoDem e Horizons), ha creato un’ondata di panico ai piani alti della République. Ed è probabile che i molti articoli lusinghieri sull’economia italiana usciti negli ultimi mesi in Francia abbiano indispettito ulteriormente il duo alla guida dell’Esagono. Bayrou e Macron se ne facciano una ragione invece di cercare il capro espiatorio altrove: è la Francia, oggi, il malato d’Europa.

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