"Penso che la Russia stesse semplicemente testando le capacità non solo della Polonia, ma di tutta la Nato e dell'Ue. Voleva capire come avremmo reagito e come siamo in grado di proteggerci". Lo spiega a Repubblica il commissario europeo alla Difesa, il lituano Andrius Kubilius, che non usa mezzi termini e lancia un allarme chiaro e netto. Putin è il "nemico pubblico numero uno dell'Ue - rimarca -. Posso citare ciò che i servizi di intelligence dicono. Ad esempio, quello tedesco: dicono che Putin sarà pronto a testare l'articolo 5 della Nato entro tre o quattro anni. Recentemente ancora i servizi tedeschi ci hanno riferito di avere prove che al Cremlino stanno discutendo questo tipo di piani".
"Se costruiremo molto rapidamente e aumenteremo le nostre capacità di difesa, ciò che abbiamo nei nostri piani Readiness 2030, allora saremo pronti a scoraggiare qualsiasi aggressione - sottolinea -. Per lo stesso motivo abbiamo approvato il meccanismo dei prestiti per 150 miliardi di euro a cui l'Italia sta partecipando molto attivamente". Al Fatto Quotidiano il commissario spiega che "dobbiamo imparare dagli ucraini, creare uno scudo sul fianco orientale dell'Europa, uno Eastern shield o Drone wall, un muro come ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen - dice -. La Nato ha già messo mano a questo programma da maggio, sarebbe uno scudo di 3.000 km dal Mar Baltico al Mar Nero".
Oltre ai prestiti Safe nel piano Rearm Eu sono previsti ulteriori 650 miliardi, soldi che dovrebbero però essere messi dagli Stati o da privati, entro il 2030. "Nella proposta della Commissione per il prossimo bilancio dell'Ue verranno quintuplicati gli stanziamenti per la difesa e lo spazio fino a 131 miliardi per sette anni, ma i fondi da soli non saranno sufficienti - conclude -. È chiaro che la difesa europea e lo spazio europeo devono andare di pari passo. Il rapporto Draghi sulla competitività ha sottolineato la necessità di una maggiore cooperazione tra spazio e difesa. È facile capire perché".