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Trump mette l'Europa spalle al muro: "Li faremo smettere, molto presto"

di Claudio Brigliadori domenica 21 settembre 2025

2' di lettura

Donald Trump ha rinnovato la richiesta ai Paesi europei di "smettere di acquistare petrolio" dalla Russia. Lo riferisce Bloomberg, secondo cui durante una cena a Mount Vernon in Virginia, vicino Washington, il presidente americano ha affermato che "gli europei stanno comprando petrolio dalla Russia, cosa che non dovrebbe succedere, vero?".

Giovedì, dopo l'incontro con il primo ministro britannico Keir Starmer, il capo della Casa Bianca ha dichiarato di essere disposto ad aumentare la pressione economica su Mosca "ma non quando le persone per cui mi batto - ha detto - acquistano petrolio dalla Russia". Durante la cena, secondo quanto riportato, Trump si è quindi rivolto a Matt Whitaker, ambasciatore degli Stati Uniti presso la Nato, chiedendogli di aumentare la pressione sull'Europa. "Devono smettere di comprare petrolio dalla Russia, Matt", ha detto. E poi rivolgendosi ai presenti: "Matt non permetterà ancora per molto che ciò accada". 

Sul fronte bellico e dei rapporti con Mosca, Trump ha ribadito poi di essere "molto deluso da Vladimir Putin. Muoiono fra le 5.000 e le 7.000 persone a settimana senza alcuna ragione". Parole che sembrano una risposta anche a quanto accaduto nelle ultime ore anche sul fronte Est dei confini Nato. Per l'Alleanza atlantica non vi è dubbio che i Mig russi entrati nello spazio aereo dell'Estonia siano stati una nuova provocazione del Cremlino, sempre più determinato a testare la risposta dell'Occidente di fronte alla minaccia militare russa. Secondo Bloomberg, che cita fonti della stessa Mosca, Putin sarebbe giunto alla conclusione che l'escalation militare sia il modo migliore per costringere l'Ucraina a colloqui alle sue condizioni. Valutando come improbabile che il presidente americano faccia molto per rafforzare le difese di Kiev. 

Per The Atlantic, peraltro, gli Stati Uniti starebbero inoltre  silenziosamente sospendendo alcune vendite di armi all'Europa. Fra queste ci sarebbero i Patriot. Nell'ambito dell'agenda America First, il dipartimento della Difesa Usa sta accumulando scorte di armi, riferisce la testata. "Il primo indizio che qualcosa era cambiato nell'approccio degli Stati Uniti alla vendita di equipaggiamenti militari all'Europa è emerso quando la Danimarca stava per decidere l'acquisto di un sistema di difesa aerea del valore di svariati miliardi di dollari. Per settimane, i negoziatori americani e francesi avevano perseguito con determinazione l'accordo. Ma con l'avvicinarsi della scadenza, il Pentagono ha improvvisamente perso interesse", scrive The Atlantic, secondo cui inizialmente le parti coinvolte non riuscivano a capire un motivo ma poi, secondo due funzionari dell'amministrazione a conoscenza della discussione, "in una telefonata all'inizio di questo mese con il dipartimento di Stato il vice segretario aggiunto alla Difesa Elbridge Colby ha detto che non credeva nel valore di alcune vendite militari all'estero". Colby avrebbe aggiunto "che non gli piaceva l'idea di vendere i Patriot, in grado di intercettare i missili in arrivo, alla Danimarca, perché sono pochi e dovrebbero essere riservati agli Stati Uniti per essere utilizzati in caso di necessità". 

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