Hamas, nel corso dei colloqui in Egitto, avrebbe "accettato di consegnare le sue armi a un comitato egiziano-palestinese, rifiutando categoricamente di affidare la gestione della Striscia di Gaza a un comitato di transizione internazionale". Lo scrive l'agenzia Efe dal Cairo citando una fonte palestinese informata. Hamas "propone di negoziare la gestione di Gaza con l'Autorità Nazionale Palestinese" e "rifiuta la presenza di Tony Blair come governatore di Gaza", pur "accettando che assuma un ruolo di monitoraggio a distanza". Le parti si sono accordate sulla maggior parte dei termini relativi alla prima fase del piano di Donald Trump, compresi il rilascio degli ostaggi e l'istituzione di un cessate il fuoco. Lo riferisce un funzionario egiziano coperto dall'anonimato. Il piano ha ricevuto un ampio sostegno internazionale e Trump ha dichiarato lunedì ai giornalisti che ritiene ci siano "ottime possibilità" di raggiungere un "accordo duraturo".
"Questo va oltre Gaza", ha affermato, "Gaza è importante, ma qui si tratta davvero della pace in Medioriente". Rimangono tuttavia molte incertezze, tra cui la richiesta di disarmo di Hamas e il futuro governo di Gaza. Ma sulla crisi mediorientale si apre un nuovo fronte diplomatico:"La recente intervista al Cardinale Parolin, sebbene sicuramente ben intenzionata, rischia di minare gli sforzi per porre fine alla guerra a Gaza e contrastare il crescente antisemitismo".
E' quanto si legge in una nota stampa diffusa dall'ambasciata di Israele presso la Santa Sede, secondo la quale l'intervista rilasciata dal Segretario di Stato vaticano "si concentra sulla critica a Israele, trascurando il continuo rifiuto di Hamas di rilasciare gli ostaggi o di porre fine alla violenza". L'ambasciata israeliana afferma che "ciò che più preoccupa è l'uso problematico dell'equivalenza morale laddove non è pertinente. Ad esempio, l'applicazione del termine 'massacro' sia all'attacco genocida di Hamas del 7 ottobre sia al legittimo diritto di Israele all'autodifesa". La nota prosegue dichiarando che "non esiste equivalenza morale tra uno Stato democratico che protegge i propri cittadini e un'organizzazione terroristica intenzionata a ucciderli. Ci auguriamo che le dichiarazioni future riflettano questa importante distinzione".