"Siamo resistenza! Nessun divieto può fermare le piazze. Blocchiamo tutto fino a quando la Palestina non sarà libera". Così, sui social, Torino per Gaza ha confermato la manifestazione di questa sera alle 19.30 in piazza Castello a Torino e ha spiegato: "Il 7 ottobre è fondamentale essere in piazza, e saremo in piazza a prescindere dai divieti della questura, per ribaltare una narrazione che vede il 7 ottobre 2023 come l'inizio e la giustificazione di tutto, cercando di nascondere una realtà fatta di decenni di oppressione, occupazione coloniale e pulizia etnica". Un corteo non autorizzato dove il rischio-incidenti appare elevatissimo
Ma c'è anche chi nel capoluogo piemontese si mobilita a sostegno di Israele. Flash mob dei consiglieri comunali di Radicali +Europa e Lega, Silvio Viale e Giuseppe Catizone davanti alla sinagoga torinese per ricordare l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. I due esponenti politici hanno sostato per qualche minuto davanti al tempio ebraico con bandiera israeliana e cartelli con la scritta 'Non dimenticare il 7 ottobre'. ''Siamo qui per dire di non dimenticare il 7 ottobre, che qualcuno ha già dimenticato e qualcun altro ha addirittura un momento di una guerra di resistenza contro Israele, dandogli quindi un significato positivo per tutto quello che poi è accaduto dopo. Rimane invece un evento tragico, un pogrom che ricorda esattamente le persecuzioni e la lotta contro gli ebrei''.
"Il punto di riferimento politico è due Stati, due popoli in reciproca sicurezza che significa che devono essere riconosciuti da entrambe le parti. In questi giorni si è aperto uno spiraglio di si spera porti a una pace, sicuramente una tregua", ha concluso Viale. "Sono qui - ha spiegato Catizone - per iniziativa personale, ci tenevo a partecipare perché ritengo doveroso anche sottolineare il fatto che Israele ha il diritto di esistere e di farlo in santa pace senza subire questi attacchi. Oggi sono in corso colloqui e speriamo che si possa arrivare a un cessate il fuoco tutelando sia la popolazione palestinese, quindi nello specifico i bambini e il popolo inerme e gli israeliani che possono finalmente vivere in pace senza subire attacchi terroristici".