"Forse ci saranno solo due persone rimaste, e saranno le persone più povere". Donald Trump, nel suo intervento alla Knesset, ci scherza su: anche il presidente americano, terminato il discorso al Parlamento israeliano, vola a Sharm el-Sheikh per la tanto attesa firma formale del cessate il fuoco a Gaza.
Il capo della Casa Bianca ha spiegato di essere "in ritardo" per la cerimonia in Egitto, dove l'aspettano "leader importanti" che "forse quando arriverò non ci saranno più". Al vertice, infatti, la maggior parte dei leader sono arrivati con Boeing 747 e c'è il "gruppo delle nazioni più ricche" a cui verrà affidata la ricostruzione.
"Nazioni ricche e potenti - ha sottolineato Trump in aula -, alcune guidate da persone potenti altre che non sosterrei". "Mi avete fatto fare tardi tra i leader dell'opposizione e Bibi che ha fatto un discorso brillante, ma molto lungo. Io pensavo di venire qui in fretta, fare un discorso e andare in Egitto. Ma non è stato così", ha ironizzato ancora Donald davanti agli onorevoli israeliani.
A Sharm non va, invece, Netanyahu contrariamente a quanto filtrato in mattinata. Un annuncio che aveva scatenato una reazione a catena: insieme a Netanyahu e al presidente palestinese Mahmoud Abbas "non si esclude la presenza di Hamas", aveva comunicato l'agenzia Adnkronos apprendendolo da fonti informate della possibile presenza del capo negoziatore del gruppo Khalil al-Hayya.
All'ora di pranzo, però, il cambio di programma: i media israeliani comunicano che Netanyahu, che alla Knesset ha speso molti minuti a glorificare Trump e il rapporto con gli Usa, non parteciperà al "Vertice della Pace". Ufficialmente a causa della sua vicinanza temporale all'inizio delle festività ebraiche a di Sim'hat Torah, che inizia lunedì al tramonto. In realtà, stando a quanto riportato da fonti diplomatiche all'Afp, Istanbul avrebbe esercitato pressioni per impedire la presenza del premier israeliano al vertice su Gaza in Egitto.