Israele ha annunciato la chiusura del valico di Rafah, situato al confine meridionale della Striscia di Gaza con l'Egitto, a partire da domani, 15 ottobre. La decisione include anche una drastica riduzione del transito di aiuti umanitari, fino a quando Hamas non consegnerà i corpi degli ostaggi deceduti.
L'emittente israeliana Channel 13 riporta che la leadership politica ha accolto le raccomandazioni degli apparati di sicurezza, i quali suggerivano di imporre sanzioni al gruppo islamista palestinese in caso di violazione delle clausole dell'accordo sul cessate il fuoco.Dopo il rilascio di 20 ostaggi vivi, Hamas era tenuto a restituire i corpi di 28 ostaggi morti. Tuttavia, ne ha consegnati solo quattro, lasciando in sospeso 24 salme. La motivazione addotta da Hamas è la difficoltà nel recuperarli, dovuta ai intensi bombardamenti israeliani dei mesi precedenti, un problema segnalato più volte dal gruppo e confermato dalla Croce Rossa Internazionale.Questa mossa non è isolata: Israele ha già ricorso in passato alla "politica" del blocco degli aiuti umanitari, aggravando le sofferenze della popolazione gazana.
La chiusura di Rafah, punto cruciale per gli aiuti dall'Egitto, potrebbe isolare ulteriormente Gaza, esacerbando tensioni e negoziati in corso. La comunità internazionale osserva con preoccupazione, mentre le pressioni su Hamas per il rispetto degli accordi persistono.