Ancora una volta, Donald Trump manda segnali precisi, e durissimi, ad Hamas. In un messaggio pubblicato su Truth Social, il presidente statunitense ha avvertito che gli alleati degli Stati Uniti in Medio Oriente si sono detti pronti, su sua richiesta, a intervenire a Gaza per “raddrizzare” Hamas se continuerà a violare l’accordo di pace. Il tycoon ha però precisato di averli frenati, compreso Israele, perché “c’è ancora speranza che Hamas faccia ciò che è giusto”. Ma ha anche lanciato un avvertimento diretto al movimento palestinese: “Se non lo faranno, la fine di Hamas sarà rapida, furiosa e brutale!”.
Le parole di Trump arrivano in un momento di forte tensione, mentre cresce il timore che la fragile tregua a Gaza possa spezzarsi da un momento all’altro. Secondo quanto riportato dal New York Times, a Washington cresce la preoccupazione circa il fatto che il premier israeliano Benjamin Netanyahu possa porre fine al cessate il fuoco e riprendere la guerra contro Hamas.
Il quotidiano a stelle e strisce cita funzionari dell’amministrazione che vedono nel comportamento di Netanyahu un possibile ostacolo all’accordo di pace mediato dallo stesso Trump. Sempre secondo il NYT, durante la loro visita in Israele il vicepresidente J.D. Vance e gli inviati Steve Witkoff e Jared Kushner avrebbero il compito di esercitare pressioni sul governo israeliano affinché non indebolisca l’intesa. Il giornale riferisce inoltre che sono in corso trattative con la Turchia per l’invio di una squadra specializzata destinata a individuare i corpi degli ostaggi israeliani ancora dispersi a Gaza, che Hamas sostiene di non riuscire a localizzare.
Intanto, come previsto, il vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance è atterrato oggi, martedì 21 ottobre, all’aeroporto Ben-Gurion di Tel Aviv, come riportato da Haaretz. La visita di due giorni, spiegano fonti americane, è stata pianificata proprio per assicurarsi che Netanyahu rispetti il cessate il fuoco e non lanci una nuova offensiva nella Striscia.