La grande mela ha il suo sindaco di estrema sinistra. Zohran Mamdani, candidato democratico, è stato eletto 111° sindaco di New York mezz'ora dopo la chiusura dei seggi, scatenando grida di gioia a Brooklyn intorno al Paramount Theatre tra volontari, stampa e star come Hassan Minhaj, Cynthia Nixon, Letitia James e Tyler Evans.
L'affluenza ha superato i due milioni di voti, la più alta dal 1969, e al 90% dei voti scrutinati Mamdani aveva il 50%, Andrew Cuomo il 42% e Curtis Sliwa il 7%, avvicinandosi a ottenere più voti del totale dei candidati del 2021. Cuomo, ex governatore sconfitto nelle primarie democratiche, ha corso come indipendente per contestare le "dinamiche pericolose" nel partito e nel Paese, congratulandosi con Mamdani nonostante i fischi della folla circondato dalle figlie.
Curtis Sliwa, repubblicano, ha riconosciuto subito la sconfitta dopo aver rifiutato 10 milioni per ritirarsi, promettendo di vincolare Mamdani alla sicurezza della città; al watch party di Cuomo, alcuni lo hanno accusato per la vittoria di Mamdani. Il primo sindaco musulmano e di origini sudest asiatiche a New York, Mamdani ha festeggiato ballando con i sostenitori: "È iniziata l'era Mamdani", scrive il New Yorker, sottolineando che i newyorkesi hanno respinto gli attacchi su età, inesperienza e politica di sinistra, preferendo un outsider (non è il più giovane, Hugh J. Grant aveva 31 anni nel 1889, né il primo socialista, lo era David Dinkins).
Resta la reazione di Trump, che aveva sostenuto Cuomo e minacciato di tagliare fondi federali o inviare la Guardia Nazionale: molti vedono il voto come risposta a lui, mentre il presidente ha twittato su Truth Social: "Il fatto che Trump non era sulla scheda elettorale e che c'è lo shutdown sono i due motivi per cui i repubblicani hanno perso le elezioni stanotte, secondo i sondaggisti".