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Paolo Savona-choc: "Perché siamo in una dittatura". Banche, la bomba contro l'Europa dell'ex ministro

Paolo Savona fa ancora parlare. Il numero uno della Consob afferma che viviamo in un'epoca "di dittatura". Lo dimostrano a suo dire le vicissitudini della Popolare di Sondrio. Il contenuto del suo messaggio richiesto dal Comitato per l'autonomia e l'indipendenza della Bps doveva rimanere privato, ma così non è stato. Il parere è infatti finito sul sito del Comitato e ha creato malumore nell'Autorità.

 

 

Le iniziative condotte dalla Bps per mantenere l'autonomia, una di queste è il voto maggiorato (in grado di rafforzare il peso degli attuali azionisti), sono più che legittime per Savona che però avanza qualche dubbio. "Temo che sarà il sasso nello stagno perché è la manifestazione del fatto, contro cui ci battiamo da decenni, che l'essere umano e le sue istituzioni intermedie (Tocqueville) sono sempre più preda degli organi collettivi della democrazia con conseguenze sui sistemi di libertà". Insomma, "la democrazia entra in crisi ed emergono i sintomi latenti della dittatura, come quella nella quale viviamo ai giorni nostri. Non credo di doverti spiegare il concetto".

 

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Il riferimento pare essere ai no-vax e ai no-Green pass, in guerra contro la dittatura sanitaria. L'intervento, che doveva rimanere segreto, non è il primo per Savona in grado di sollevare il polverone. Nel 2019, subito dopo essere stato designato alla presidenza di Consob: "Non è che ora arriva il dittatore che cambia tutto, non è nel mio carattere" aveva assicurato in audizione al Senato l'allora ministro per gli Affari europei.