La Commissione europea ha proposto di anticipare due elementi chiave del Patto per la migrazione e l'asilo: "la possibilità di applicare la procedura accelerata o di frontiera ai richiedenti provenienti da Paesi terzi con un tasso di riconoscimento pari o inferiore al 20 per cento" e "la possibilità di designare Paesi di origine sicuri e Paesi terzi sicuri con eccezioni, offrendo agli Stati membri maggiore flessibilità escludendo regioni specifiche o categorie di individui chiaramente identificabili".
È quanto si legge nella lettera sulla migrazione inviata dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ai leader degli Stati membri in vista del Consiglio europeo di giovedì a Bruxelles. Il Parlamento e il Consiglio europeo "accelerino e intensifichino i loro lavori su questi fascicoli. Lo stesso vale per il proposto sistema comune europeo per i rimpatri, che è una componente chiave dell'intera architettura poiché consente rimpatri accelerati creando un collegamento fluido tra le diverse fasi del processo migratorio", ha scritto von der Leyen.
Intanto è riesplosa la grana Libia. "Considerata l'estrema criticità della situazione politica e di sicurezza in Libia, l'impegno politico dell'Ue e degli Stati membri è cruciale, considerate le conseguenze geopolitiche degli sviluppi in Libia per l'Ue - ha spiegato von der Leyen -. Per quanto riguarda la migrazione, dobbiamo mantenere una stretta cooperazione e continuare a fornire supporto finanziario e operativo alle autorità libiche, in particolare per quanto riguarda le operazioni di ricerca e soccorso. Tuttavia, data la situazione e osservando un possibile utilizzo della migrazione per fini politici, dobbiamo anche essere in grado di interagire con i vari attori sul campo. Ho chiesto al commissario Brunner di recarsi presto la Libia e di incontrare le autorità a ovest e a est del Paese".